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Lettere

26 marzo 2010 - di Antonio Greco

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Testo del comizio di A.Greco del 24 marzo
 


 

Avrei desiderato parlare del futuro del paese ma mi tocca parlare degli ultimi cinque anni e del passato amministrativo, tirato per i capelli, dopo un comizio tenuto dagli attuali amministratori la settimana scorsa. Non intendo rispondere a chi ha perso un’occasione per starsene in silenzio ma intendo solo fare chiarezza e dare un aiuto ai cittadini vegliesi che tra qualche giorno devono votare.

La lista “VEGLIE NEL CUORE” (candidato Sindaco Nicolaci) è composta, quasi per il 50%, da ex amministratori in carica negli ultimi cinque anni. Il 50% di questo 50% amministra il paese da 10 anni.

Negli ultimi cinque anni gli amministratori sono costati un milione di Euro. Non tutti i cittadini sanno che a queste somme occorre aggiungere, perché prevista dal Testo Unico per gli Enti Locali aggiornato, la integrazione di indennità di Sindaco di fine mandato, corrispondente ad una indennità mensile per ognuno di cinque anni di durata della carica. L’attuale sindaco è il primo sindaco che percepisce questa integrazione (una specie di buonuscita).

Ritengo che queste somme, che sono soldi dei cittadini, sono stati spesi male.

Per tre motivi:

1) LE PROMESSE NON MANTENUTE

Basta prendere l’allegato n.1 della Delibera di Consiglio Comunale di inizio mandato dell’attuale amministrazione (Delibera CC. n. 14 del 9.6.2005 avente per oggetto: “Articolo 36 – comma 1 dello Statuto Comunale. Linee programmatiche dell’amministrazione. Approvazione), approvata dai 14 consiglieri di maggioranza, per verificare se quelle promesse programmatiche sono state attuate. La verifica è alla portata di tutti i cittadini. Basta consultare l’archivio dei tre siti web locali, a cui deve andare il grazie sentito di ognuno di noi per l’ottimo lavoro di informazione che hanno svolto in questi anni. Il grazie va anche al sito web arrogantemente e rozzamente attaccato nel comizio dal sindaco uscente che ha dimenticato quante volte si è servito di esso per comunicare il suo pensiero e le sue iniziative. Farebbe bene anche a lui consultare l’archivio, per rinfrescare la memoria.

Il sindaco nella delibera del 2005 “illustra quelle che saranno le azioni e le linee programmatiche dell’Amministrazione”, che indico in modo schematico:


a) La partecipazione

Nella delibera si legge: “Lo spirito è quello di rappresentare un modello positivo di fare politica, un modello che faccia della condivisione delle scelte la caratteristica peculiare dell’amministrazione. (…) Si dovranno attuare tutti quei processi capaci di coinvolgere la Comunità locale”.

Dopo cinque anni è facile dimostrare che non vi è stata né condivisione né partecipazione dei cittadini alla attività amministrativa: le consulte sono sparite, il consiglio comunale dei ragazzi è stato cancellato, i comitati (quello per l’ambiente, quello per la fiera dell’artigianato locale, quelli per le feste religiose…) tenuti ai margini, le petizioni popolari (480 firme per l’inserimento di una donna in Giunta…) snobbate, le decisioni consiliari, anche quelle più importanti per il futuro del paese, prese in solitudine (l’ultima decisione del Consiglio Comunale sulla Casa della Salute è stata presa con soli sette voti).


b) L’apparato produttivo locale

Nella delibera si legge: “Di rilievo sarà l’attenzione per lo sviluppo dell’apparato produttivo locale, (…). Nel settore dell’agricoltura si cercherà di dare vita ad una nuova politica agricola attraverso interventi che favoriscano l’associazionismo tra gli imprenditori e la riconversione. Implementare sistemi per dare impulso all’agriturismo ed al turismo rurale (…) Si è già al lavoro per ampliare la zona PIP e completare le infrastrutture delle aree esistenti”.

I risultati sono:

- agricoltura e agriturismo: in questi cinque anni nulla ha fatto l’Amministrazione per attuare le promesse. Eppure molti sono stati gli strumenti (programma Leader+, Bandi Regionali, P.I.F. …) che potevano essere utilizzati al fine di favorire l’inserimento dei giovani in agricoltura, che vive con un dramma la minaccia dell’invecchiamento dei suoi addetti (a Veglie su 700 addetti censiti solo 70 hanno un’età inferiore ai 30 anni);

- zona PIP: dopo cinque anni e dopo diversi tentativi, è stata approvata la variante del PIP con il voto determinante di un consigliere di opposizione. Questa mattina, a quattro giorni dalle elezioni, in tutta fretta è stata fatta l’occupazione d’urgenza di cinque ettari in zona “Li Simuni”. E’ pendente un ricorso da parte del proprietario espropriato. Eppure, un cittadino vegliese, molto vicino agli attuali amministratori, nel lontano 10 marzo 2005 scriveva: “Se il prossimo Sindaco, chiunque egli sia, nei prossimi dodici mesi, non sarà in grado di approvare il PRG con la relativa zona per gli insediamenti produttivi, è auspicabile, per il bene del paese, che valuti attentamente l’opportunità o meno di continuare il suo mandato elettorale” (cfr Lettera a Veglieonline del 10 marzo 2005). Di mesi ne sono passati 60 e siamo ancora senza zona PIP.

c) Il sistema viario interno ed esterno

Nella delibera si legge: “Occorre intervenire sul sistema viario interno ed esterno perché solo attraverso un miglioramento della vita sarà possibile offrire delle premesse per la crescita dell’intero sistema”

La verifica è facile farla scorrendo il resoconto dell’assessore ai lavori pubblici diffuso in questi giorni. Nei cinque anni solo questi sono i lavori eseguiti, si commentano da soli:

- Sistemazione esterna denominata “Sferracavalli” € 70.000,00

- Sistemazione strade interne –lavori a rete- € 103.848,47

- Lavori di sistemazione sedi stradali e marciapiedi di alcune vie cittadine € 86.000,00

- Lavori di costruzione nuove strade interne all’abitato (ad esempio via Tolstoj) € 15.000.


d) Cultura

Nella delibera si legge: “Mi auguro che l’Università di Lecce possa seguirci (…). Dovremo dare funzionalità alle diverse strutture di proprietà, tra tutte il Convento dei Francescani. Dovrà essere rilanciata la biblioteca comunale. (…) La scuola dovrà fungere da volano costante ed instancabile per attivare processi di sensibilizzazione verso problematiche ambientali”.

L’Università di Lecce non si è vista, il Convento dei Francescani è chiuso, per la scuola, in alcuni casi, sono dovuti intervenuti i genitori per imbiancare…


e) Gli Uffici comunali

Nella delibera si legge: “Si porrà mano alla riorganizzazione degli Uffici…potenziamento della pianta organica…sistema informativo integrato…percorsi formativi…”

Basta, per verificare questa promessa, rileggere le dichiarazioni del sindaco sulla valutazione del lavoro dei dipendenti in questi cinque anni e verificare se le delibere di Giunta e Consiliari sono a disposizione del cittadino sul web del Comune.


2) CIO’ CHE GLI ATTUALI AMMINISTRATORI NON DICONO, NON PER VERGOGNA MA PER INTERESSE

Nel comizio del 18 marzo, sindaco ed assessore hanno omesso di parlare di:

- questione del canalone: è stata accusata la passata amministrazione 2000-2005 di aver fatto perdere 5 milioni di euro per il Canalone. Lo stesso assessore che ha fatto questa accusa dimentica di aver rilasciato un’intervista al sito web locale Veglieonline il 13 marzo 2005 in cui testualmente affermava: “Infatti penso che per l’argomento “canalone” noi dell’amministrazione abbiamo sbagliato, perché dovevamo fare di più: coinvolgere la cittadinanza e capire insieme il problema. Forse se avessimo coinvolto di più la cittadinanza, il progetto di risanamento del dissesto idrogeologico sarebbe diventato naturale, come un qualsiasi normale progetto di opera pubblica”. Ora ha cambiato bersaglio accusando il suo ex sindaco di essere stata la causa della perdita del finanziamento;

- completamento della circonvallazione: sempre nella stessa intervista del 2005 l’assessore affermava: “Il mio parere, ma è solo un parere, poiché non sono un tecnico, è che il ponte è irrealizzabile. Quindi la Provincia e il Comune di Veglie si devono assumere le proprie responsabilità e completare la circonvallazione”. Dopo un mese dall’intervista all’intervistato, nell’aprile 2005, il sindaco Fai gli affidava la delega ai lavori pubblici. Il ponte è stato realizzato dalla Provincia di Lecce, nonostante l’amministrazione di Veglie lo ritenesse irrealizzabile. Ma l’assessore, senza alcun pudore, è rimasto al suo posto;

- questione morale: nel 2006 la stampa locale ha riportato uno scontro molto duro tra l’on. L. Ria e il senatore G. Pellegrino, anche a causa di un concorso per un posto da funzionario della Provincia di Lecce che ha interessato la moglie del sindaco di Veglie, consigliere provinciale dal 1999 al 2004. C’è un altro fatto, su cui gli attuali amministratori hanno messo il silenziatore: non hanno ancora chiarito che cosa è accaduto il 6 maggio 2009 e perché la Procura di Lecce ha bussato alla porta del sindaco in Comune;

- questione degli “swap” (o derivati finanziari): gli amministratori hanno omesso di dire ai cittadini che, per un semestre del 2006, le rate di un mutuo pluriennale per complessivi cinque milioni di euro sono state pagate due volte (alla Cassa Depositi e Prestiti e all’OPI-Banca) dall’Amministrazione; che il premio per l’operazione finanziaria (up front pari a 160.000.00 euro circa) è stato consumato per spese correnti e non per investimenti; che il Comune è finanziariamente “nella merda” (come sostenuto pubblicamente da un assessore) non per colpa del tecnico incaricato per il settore finanziario e dell’assessore che lo aveva proposto all’Amministrazione, ma per colpa di tutta la maggioranza e di tutta la Giunta che ha approvato le delibere dell’operazione “swap”;

- questione del megasansificio: gli amministratori non hanno ancora detto ai cittadini se e quante volte hanno sollecitato il tecnico-funzionario a concedere l’autorizzazione urbanistica al megasansificio prima del 10 agosto 2008 (autorizzazione ritenuta illegittima dai giudici amministrativi con sentenza definitiva); e non hanno detto ai cittadini se vi è stata una ditta vicina ad un assessore che ha lavorato per la ristrutturazione degli immobili del megasansificio e quale è stato l’importo dei lavori affidati ad essa;

- questione delle dimissioni contestuali di 11 consiglieri di minoranza del 28 maggio 2009: gli amministratori hanno omesso di dire che sono andati in missione a Roma. Due volte, con denaro pubblico, a giugno e a dicembre, non sappiamo dove sono stati a Roma ma intuiamo lo scopo delle missioni: rimanere a galla.


3) I RAPPORTI CON LA MINORANZA NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI

La minoranza è accusata di non aver collaborato.

Non abbiamo collaborato perché volevano una minoranza o partigiana (a servizio di una parte della maggioranza contro un’altra parte) o serva sciocca di logiche di potere. Abbiamo però sempre avanzato proposte, mosso critiche ed esercitato con rigore il controllo richiestoci dai cittadini.

Ho da rivelare ai cittadini che circa due anni fa mi sono state fatte due proposte: una da parte di un assessore che era disponibile a cedere il suo assessorato purché il gruppo di cui facevo parte entrasse in maggioranza; l’altra, proveniente da ambienti esterni all’amministrazione, di entrare in maggioranza con la condizione di far fuori l’assessore ai lavori pubblici e di attuare due o tre punti programmatici vitali per il paese.

Ho detto no ad entrambe le proposte, perché il DNA dell’attuale amministrazione era sballato. La concezione della vita amministrativa della minoranza era totalmente diversa, soprattutto con riferimento al rispetto o meno delle regole uguali per tutti e alla questione morale, da quella della maggioranza.


CONCLUSIONE

Otto degli amministratori uscenti sono attualmente nella lista del candidato Sindaco Nicolaci.

In questa campagna elettorale, in modo contraddittorio, a volte gli otto hanno preso le distanze dal loro passato, altre volte lo hanno difeso (cfr. volantino sulle opere pubbliche diffuso in queste ore dall’Amministrazione, che fa propaganda con i soldi di tutti), attaccando la minoranza.

Qualcuno di questi otto (ormai) ex amministratori, furbescamente, pensa che sia la minoranza, con le critiche, a dargli importanza e potere. Gli rispondiamo che, se pure ha avuto potere, non ha più ne autorevolezza né credibilità e non perché, come qualcuno dice, non ha una laurea, o dice “vichi” anziché “vicoli”, o dice “luminario” anziché “luminare”. Conosco tante persone senza titolo di studio ma dal cervello fine. Non è più credibile perché non ha avuto l’intelligenza di stare zitto, in silenzio, fare autocritica e penitenza, anche per la salute del paese e sua, e farsi da parte.

Per non suicidarvi, cittadini di Veglie, non potete votare chi ha amministrato in questi cinque anni.

Essi sono rosi dalla rabbia perché si è realizzato il nostro progetto di VEGLIE FUTURA. Per mesi hanno scommesso che non avremmo raggiunto l’accordo e hanno perso. Ora scommettono sulla durata del gruppo. Ci danno per vincenti ma come un disco rotto ripetono sempre la stessa cosa: “non dureranno, non sono stati in grado di fare una lista da 20 candidati, solo 19…”. Anche su questo perderanno.

Qualcuno, infine, ha messo in giro la voce che mi dimetterò dopo due mesi. Danno per scontato che sarò eletto e per danneggiarmi mettono in giro voci infondate. Questo lo dice, e mi dispiace, anche chi non aveva accettato di fare il candidato sindaco di VEGLIE FUTURA “per motivi familiari”. Costui, dopo una settimana, si è staccato dal gruppo che per cinque anni ha fatto opposizione e ha dato vita alla quinta lista candidandosi a sindaco.

Personalmente ho fatto tanto e ho fatto tutto per questo importante momento elettorale. Se vincerà la lista VEGLIE FUTURA e non sarò eletto vuol dire che vi sono almeno 13 vegliesi più bravi di me. E di questo sarò molto contento.

Un appello vorrei rivolgere a ogni singolo cittadino vegliese:

Quando vai a votare, ricordati di questa storiella scritta da Bertolt Brecht e in piccolissima parte da me riadattata: “Un cittadino vegliese percorreva una zona depressa, quando improvvisamente notò che i suoi piedi affondavano nell’acqua. Allora capì che la quella zona era in realtà un braccio di mare e che si avvicinava l’ora dell’alta marea. Si fermò subito per guardarsi attorno in cerca di una barca e finché ebbe speranza di trovarla rimase fermo. Ma quando si persuase che non c’erano barche in vista, abbandonò questa speranza e sperò che l’acqua non salisse più. Solo quando l’acqua gli fu arrivata al mento abbandonò anche questa speranza e si mise a nuotare. Aveva capito che egli stesso era una barca”.



E, allora, alla Fiorello:

Muoviti! E vota VEGLIE FUTURA.

Prof. Antonio Greco