Avrei desiderato parlare del futuro del paese ma mi tocca
parlare degli ultimi cinque anni e del passato
amministrativo, tirato per i capelli, dopo un comizio tenuto
dagli attuali amministratori la settimana scorsa. Non
intendo rispondere a chi ha perso un’occasione per starsene
in silenzio ma intendo solo fare chiarezza e dare un aiuto
ai cittadini vegliesi che tra qualche giorno devono votare.
La lista “VEGLIE NEL CUORE” (candidato Sindaco Nicolaci) è
composta, quasi per il 50%, da ex amministratori in carica
negli ultimi cinque anni. Il 50% di questo 50% amministra il
paese da 10 anni.
Negli ultimi cinque anni gli amministratori sono costati un
milione di Euro. Non tutti i cittadini sanno che a queste
somme occorre aggiungere, perché prevista dal Testo Unico
per gli Enti Locali aggiornato, la integrazione di indennità
di Sindaco di fine mandato, corrispondente ad una indennità
mensile per ognuno di cinque anni di durata della carica.
L’attuale sindaco è il primo sindaco che percepisce questa
integrazione (una specie di buonuscita).
Ritengo che queste somme, che sono soldi dei cittadini, sono
stati spesi male.
Per tre motivi:
1) LE PROMESSE NON MANTENUTE
Basta prendere l’allegato n.1 della Delibera di Consiglio
Comunale di inizio mandato dell’attuale amministrazione
(Delibera CC. n. 14 del 9.6.2005 avente per oggetto:
“Articolo 36 – comma 1 dello Statuto Comunale. Linee
programmatiche dell’amministrazione. Approvazione),
approvata dai 14 consiglieri di maggioranza, per verificare
se quelle promesse programmatiche sono state attuate. La
verifica è alla portata di tutti i cittadini. Basta
consultare l’archivio dei tre siti web locali, a cui deve
andare il grazie sentito di ognuno di noi per l’ottimo
lavoro di informazione che hanno svolto in questi anni. Il
grazie va anche al sito web arrogantemente e rozzamente
attaccato nel comizio dal sindaco uscente che ha dimenticato
quante volte si è servito di esso per comunicare il suo
pensiero e le sue iniziative. Farebbe bene anche a lui
consultare l’archivio, per rinfrescare la memoria.
Il sindaco nella delibera del 2005 “illustra quelle che
saranno le azioni e le linee programmatiche
dell’Amministrazione”, che indico in modo schematico:
a) La partecipazione
Nella delibera si legge: “Lo spirito è quello di
rappresentare un modello positivo di fare politica, un
modello che faccia della condivisione delle scelte la
caratteristica peculiare dell’amministrazione. (…) Si
dovranno attuare tutti quei processi capaci di coinvolgere
la Comunità locale”.
Dopo cinque anni è facile dimostrare che non vi è stata né
condivisione né partecipazione dei cittadini alla attività
amministrativa: le consulte sono sparite, il consiglio
comunale dei ragazzi è stato cancellato, i comitati (quello
per l’ambiente, quello per la fiera dell’artigianato locale,
quelli per le feste religiose…) tenuti ai margini, le
petizioni popolari (480 firme per l’inserimento di una donna
in Giunta…) snobbate, le decisioni consiliari, anche quelle
più importanti per il futuro del paese, prese in solitudine
(l’ultima decisione del Consiglio Comunale sulla Casa della
Salute è stata presa con soli sette voti).
b) L’apparato produttivo locale
Nella delibera si legge: “Di rilievo sarà l’attenzione per
lo sviluppo dell’apparato produttivo locale, (…). Nel
settore dell’agricoltura si cercherà di dare vita ad una
nuova politica agricola attraverso interventi che
favoriscano l’associazionismo tra gli imprenditori e la
riconversione. Implementare sistemi per dare impulso
all’agriturismo ed al turismo rurale (…) Si è già al lavoro
per ampliare la zona PIP e completare le infrastrutture
delle aree esistenti”.
I risultati sono:
- agricoltura e agriturismo: in questi cinque anni nulla ha
fatto l’Amministrazione per attuare le promesse. Eppure
molti sono stati gli strumenti (programma Leader+, Bandi
Regionali, P.I.F. …) che potevano essere utilizzati al fine
di favorire l’inserimento dei giovani in agricoltura, che
vive con un dramma la minaccia dell’invecchiamento dei suoi
addetti (a Veglie su 700 addetti censiti solo 70 hanno
un’età inferiore ai 30 anni);
- zona PIP: dopo cinque anni e dopo diversi tentativi, è
stata approvata la variante del PIP con il voto determinante
di un consigliere di opposizione. Questa mattina, a quattro
giorni dalle elezioni, in tutta fretta è stata fatta
l’occupazione d’urgenza di cinque ettari in zona “Li Simuni”.
E’ pendente un ricorso da parte del proprietario
espropriato. Eppure, un cittadino vegliese, molto vicino
agli attuali amministratori, nel lontano 10 marzo 2005
scriveva: “Se il prossimo Sindaco, chiunque egli sia, nei
prossimi dodici mesi, non sarà in grado di approvare il PRG
con la relativa zona per gli insediamenti produttivi, è
auspicabile, per il bene del paese, che valuti attentamente
l’opportunità o meno di continuare il suo mandato
elettorale” (cfr Lettera a Veglieonline del 10 marzo 2005).
Di mesi ne sono passati 60 e siamo ancora senza zona PIP.
c) Il sistema viario interno ed esterno
Nella delibera si legge: “Occorre intervenire sul sistema
viario interno ed esterno perché solo attraverso un
miglioramento della vita sarà possibile offrire delle
premesse per la crescita dell’intero sistema”
La verifica è facile farla scorrendo il resoconto
dell’assessore ai lavori pubblici diffuso in questi giorni.
Nei cinque anni solo questi sono i lavori eseguiti, si
commentano da soli:
- Sistemazione esterna denominata “Sferracavalli” €
70.000,00
- Sistemazione strade interne –lavori a rete- € 103.848,47
- Lavori di sistemazione sedi stradali e marciapiedi di
alcune vie cittadine € 86.000,00
- Lavori di costruzione nuove strade interne all’abitato (ad
esempio via Tolstoj) € 15.000.
d) Cultura
Nella delibera si legge: “Mi auguro che l’Università di
Lecce possa seguirci (…). Dovremo dare funzionalità alle
diverse strutture di proprietà, tra tutte il Convento dei
Francescani. Dovrà essere rilanciata la biblioteca comunale.
(…) La scuola dovrà fungere da volano costante ed
instancabile per attivare processi di sensibilizzazione
verso problematiche ambientali”.
L’Università di Lecce non si è vista, il Convento dei
Francescani è chiuso, per la scuola, in alcuni casi, sono
dovuti intervenuti i genitori per imbiancare…
e) Gli Uffici comunali
Nella delibera si legge: “Si porrà mano alla
riorganizzazione degli Uffici…potenziamento della pianta
organica…sistema informativo integrato…percorsi formativi…”
Basta, per verificare questa promessa, rileggere le
dichiarazioni del sindaco sulla valutazione del lavoro dei
dipendenti in questi cinque anni e verificare se le delibere
di Giunta e Consiliari sono a disposizione del cittadino sul
web del Comune.
2) CIO’ CHE GLI ATTUALI AMMINISTRATORI NON DICONO, NON PER
VERGOGNA MA PER INTERESSE
Nel comizio del 18 marzo, sindaco ed assessore hanno omesso
di parlare di:
- questione del canalone: è stata accusata la passata
amministrazione 2000-2005 di aver fatto perdere 5 milioni di
euro per il Canalone. Lo stesso assessore che ha fatto
questa accusa dimentica di aver rilasciato un’intervista al
sito web locale Veglieonline il 13 marzo 2005 in cui
testualmente affermava: “Infatti penso che per l’argomento
“canalone” noi dell’amministrazione abbiamo sbagliato,
perché dovevamo fare di più: coinvolgere la cittadinanza e
capire insieme il problema. Forse se avessimo coinvolto di
più la cittadinanza, il progetto di risanamento del dissesto
idrogeologico sarebbe diventato naturale, come un qualsiasi
normale progetto di opera pubblica”. Ora ha cambiato
bersaglio accusando il suo ex sindaco di essere stata la
causa della perdita del finanziamento;
- completamento della circonvallazione: sempre nella stessa
intervista del 2005 l’assessore affermava: “Il mio parere,
ma è solo un parere, poiché non sono un tecnico, è che il
ponte è irrealizzabile. Quindi la Provincia e il Comune di
Veglie si devono assumere le proprie responsabilità e
completare la circonvallazione”. Dopo un mese
dall’intervista all’intervistato, nell’aprile 2005, il
sindaco Fai gli affidava la delega ai lavori pubblici. Il
ponte è stato realizzato dalla Provincia di Lecce,
nonostante l’amministrazione di Veglie lo ritenesse
irrealizzabile. Ma l’assessore, senza alcun pudore, è
rimasto al suo posto;
- questione morale: nel 2006 la stampa locale ha riportato
uno scontro molto duro tra l’on. L. Ria e il senatore G.
Pellegrino, anche a causa di un concorso per un posto da
funzionario della Provincia di Lecce che ha interessato la
moglie del sindaco di Veglie, consigliere provinciale dal
1999 al 2004. C’è un altro fatto, su cui gli attuali
amministratori hanno messo il silenziatore: non hanno ancora
chiarito che cosa è accaduto il 6 maggio 2009 e perché la
Procura di Lecce ha bussato alla porta del sindaco in
Comune;
- questione degli “swap” (o derivati finanziari): gli
amministratori hanno omesso di dire ai cittadini che, per un
semestre del 2006, le rate di un mutuo pluriennale per
complessivi cinque milioni di euro sono state pagate due
volte (alla Cassa Depositi e Prestiti e all’OPI-Banca)
dall’Amministrazione; che il premio per l’operazione
finanziaria (up front pari a 160.000.00 euro circa) è stato
consumato per spese correnti e non per investimenti; che il
Comune è finanziariamente “nella merda” (come sostenuto
pubblicamente da un assessore) non per colpa del tecnico
incaricato per il settore finanziario e dell’assessore che
lo aveva proposto all’Amministrazione, ma per colpa di tutta
la maggioranza e di tutta la Giunta che ha approvato le
delibere dell’operazione “swap”;
- questione del megasansificio: gli amministratori non hanno
ancora detto ai cittadini se e quante volte hanno
sollecitato il tecnico-funzionario a concedere
l’autorizzazione urbanistica al megasansificio prima del 10
agosto 2008 (autorizzazione ritenuta illegittima dai giudici
amministrativi con sentenza definitiva); e non hanno detto
ai cittadini se vi è stata una ditta vicina ad un assessore
che ha lavorato per la ristrutturazione degli immobili del
megasansificio e quale è stato l’importo dei lavori affidati
ad essa;
- questione delle dimissioni contestuali di 11 consiglieri
di minoranza del 28 maggio 2009: gli amministratori hanno
omesso di dire che sono andati in missione a Roma. Due
volte, con denaro pubblico, a giugno e a dicembre, non
sappiamo dove sono stati a Roma ma intuiamo lo scopo delle
missioni: rimanere a galla.
3) I RAPPORTI CON LA MINORANZA NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI
La minoranza è accusata di non aver collaborato.
Non abbiamo collaborato perché volevano una minoranza o
partigiana (a servizio di una parte della maggioranza contro
un’altra parte) o serva sciocca di logiche di potere.
Abbiamo però sempre avanzato proposte, mosso critiche ed
esercitato con rigore il controllo richiestoci dai
cittadini.
Ho da rivelare ai cittadini che circa due anni fa mi sono
state fatte due proposte: una da parte di un assessore che
era disponibile a cedere il suo assessorato purché il gruppo
di cui facevo parte entrasse in maggioranza; l’altra,
proveniente da ambienti esterni all’amministrazione, di
entrare in maggioranza con la condizione di far fuori
l’assessore ai lavori pubblici e di attuare due o tre punti
programmatici vitali per il paese.
Ho detto no ad entrambe le proposte, perché il DNA
dell’attuale amministrazione era sballato. La concezione
della vita amministrativa della minoranza era totalmente
diversa, soprattutto con riferimento al rispetto o meno
delle regole uguali per tutti e alla questione morale, da
quella della maggioranza.
CONCLUSIONE
Otto degli amministratori uscenti sono attualmente nella
lista del candidato Sindaco Nicolaci.
In questa campagna elettorale, in modo contraddittorio, a
volte gli otto hanno preso le distanze dal loro passato,
altre volte lo hanno difeso (cfr. volantino sulle opere
pubbliche diffuso in queste ore dall’Amministrazione, che fa
propaganda con i soldi di tutti), attaccando la minoranza.
Qualcuno di questi otto (ormai) ex amministratori,
furbescamente, pensa che sia la minoranza, con le critiche,
a dargli importanza e potere. Gli rispondiamo che, se pure
ha avuto potere, non ha più ne autorevolezza né credibilità
e non perché, come qualcuno dice, non ha una laurea, o dice
“vichi” anziché “vicoli”, o dice “luminario” anziché
“luminare”. Conosco tante persone senza titolo di studio ma
dal cervello fine. Non è più credibile perché non ha avuto
l’intelligenza di stare zitto, in silenzio, fare autocritica
e penitenza, anche per la salute del paese e sua, e farsi da
parte.
Per non suicidarvi, cittadini di Veglie, non potete votare
chi ha amministrato in questi cinque anni.
Essi sono rosi dalla rabbia perché si è realizzato il nostro
progetto di VEGLIE FUTURA. Per mesi hanno scommesso che non
avremmo raggiunto l’accordo e hanno perso. Ora scommettono
sulla durata del gruppo. Ci danno per vincenti ma come un
disco rotto ripetono sempre la stessa cosa: “non dureranno,
non sono stati in grado di fare una lista da 20 candidati,
solo 19…”. Anche su questo perderanno.
Qualcuno, infine, ha messo in giro la voce che mi dimetterò
dopo due mesi. Danno per scontato che sarò eletto e per
danneggiarmi mettono in giro voci infondate. Questo lo dice,
e mi dispiace, anche chi non aveva accettato di fare il
candidato sindaco di VEGLIE FUTURA “per motivi familiari”.
Costui, dopo una settimana, si è staccato dal gruppo che per
cinque anni ha fatto opposizione e ha dato vita alla quinta
lista candidandosi a sindaco.
Personalmente ho fatto tanto e ho fatto tutto per questo
importante momento elettorale. Se vincerà la lista VEGLIE
FUTURA e non sarò eletto vuol dire che vi sono almeno 13
vegliesi più bravi di me. E di questo sarò molto contento.
Un appello vorrei rivolgere a ogni singolo cittadino
vegliese:
Quando vai a votare, ricordati di questa storiella scritta
da Bertolt Brecht e in piccolissima parte da me riadattata:
“Un cittadino vegliese percorreva una zona depressa, quando
improvvisamente notò che i suoi piedi affondavano
nell’acqua. Allora capì che la quella zona era in realtà un
braccio di mare e che si avvicinava l’ora dell’alta marea.
Si fermò subito per guardarsi attorno in cerca di una barca
e finché ebbe speranza di trovarla rimase fermo. Ma quando
si persuase che non c’erano barche in vista, abbandonò
questa speranza e sperò che l’acqua non salisse più. Solo
quando l’acqua gli fu arrivata al mento abbandonò anche
questa speranza e si mise a nuotare. Aveva capito che egli
stesso era una barca”.
E, allora, alla Fiorello:
Muoviti! E vota VEGLIE FUTURA.
Prof. Antonio Greco
|