Per quale motivo si è candidato a Sindaco?
Le motivazioni le ho già espresse in campagna
elettorale. La politica deve essere intesa come servizio nei
confronti della comunità, questa è motivazione di fondo.
Si fa politica sia stando nella maggioranza, sia stando
nell'opposizione.
L'opposizione, per certi versi, è più importante perché
all’occorrenza avverte il cittadino che la direzione presa
dalla maggioranza non è quella migliore.
Abbiamo visto che in seno alle forze di opposizione ci sono
stati degli schieramenti, quindi, avete già in qualche modo
deciso in che modo percorrerla questa strada?
L'opposizione sarà determinata dai comportamenti della
maggioranza.
Fino ad ora, per la verità, abbiamo lanciato una serie di
segnali e abbiamo avuto delle risposte non soddisfacenti dal
punto di vista politico. Per esempio, nell'elezione del
Presidente del Consiglio. Questa doveva essere un'occasione
per rendere nobile il consiglio comunale e per dare
all'istituzione anche un valore alto sia dal punto di vista
morale che dal punto di vista politico, hanno perso questa
occasione non coinvolgendo tutto il consiglio
nell'individuazione del suo presidente. Così facendo è
risultato un fatto di spartizione interna nella maggioranza.
Altro fatto è stato quello di nominare revisore dei conti
uno dei non eletti nella lista della maggioranza. Facendo
uno scempio pure dal punto di vista dei comportamenti, come
quello di riaprire i termini per la dichiarazione di
disponibilità per il revisore, quindi aspettare la domanda
da parte del non eletto, per poi eleggere un revisore dei
conti che è espressione non delle esigenze di controllo,
infatti il revisore dei conti dovrebbe anche offrire
garanzie sufficienti dal punto di vista della revisione
degli atti, ma è stato nominato un non eletto della
maggioranza. Questo dal punto di vista politico è
assolutamente immorale, non solo, ma anche dal punto di
vista educativo, dato che la politica è anche lanciare dei
segnali educativi alla gente; poi la gente interpreta la
politica in una maniera o nell'altra sulla base dei
comportamenti degli addetti ai lavori. Devo aggiungere che
c'è poi tutto un dibattito, che si sta facendo all'interno
della maggioranza, in relazione anche al problema dei
poliambulatori. La cosa strana è che ad essere convocati, ad
essere sentiti, non sono i rappresentanti eletti dal popolo,
ma sono i farmacisti e i medici: cioè i poteri forti della
comunità o quelli che orientano i consensi. Ieri hanno
convocato i medici sul comune per chiedere: “Che cosa
dobbiamo fare per quanto riguarda gli ambulatori, dove li
apriamo: presso la sede vecchia del municipio o da qualche
altra parte?”
Per poliambulatori intende il centro polifunzionale?
Perfetto, parlo del centro polifunzionale.
In pratica, la maggioranza sta interpellando:
farmacisti, medici, tecnici, esperti del traffico...
No, non mi risulta che abbiamo sentito degli esperti. Io ho
detto, non più tardi di questa mattina, che forse la cosa
migliore sarebbe stata quella di sentire le parti sociali,
prima di tutto, e insieme anche qualche urbanista, qualche
esperto, per capire se quella è una sede compatibile, anche
dal punto di vista culturale e storico. Noi avevamo un
municipio in piazza che ci buttarono giù, ora non vogliamo
perdere anche questo. E comunque, se dobbiamo perderlo, non
deve accadere a causa del farmacista che raccoglie 600 firme
e te le manda in Comune, ma deve essere una scelta fatta
nell'interesse della comunità.
Lei è d'accordo ad avere un poliambulatorio su Veglie?
Io sono d'accordo ad averlo!
Quindi non vorrebbe perdere l’occazione…
No. Soprattutto perché ci sono alcuni servizi che
attualmente non abbiamo.
Nell'ipotesi di un referendum consultivo, c'è il rischio che
i termini slittino e che l'ASL non sia più interessata al
nostro comune?
Io penso di no, poi tra istituzioni ci si può intendere.
Il problema è non perdere tempo o non perdere tempo
inutilmente. E' chiaro che nei confronti dell'ASL bisogna
avere la massima attenzione, per evitare di perdere i
finanziamenti. Però da quello che ho capito, l'ASL ha sempre
preferito una soluzione diversa da quella del municipio, sia
perché è economicamente più vantaggioso, sia perché è più
funzionale. Anche sotto l'aspetto logistico, per parcheggi e
spazi, ecc.
Il revisore dei conti è una figura delicata. Chi vince vuole
averne uno di fiducia. Lei al posto del sindaco non avrebbe
fatto la stessa cosa? Non avrebbe preferito avere una
persona di fiducia?
Secondo me, è opportuno preferire sempre che il
controllo venga esercitato da altri, perché se il controllo
ce lo facciamo da soli, divento controllore e controllato e
rischio, sostanzialmente, di deviare il percorso. Penso che
chi gestisce la cosa pubblica dovrebbe essere controllato
dalle minoranze, piuttosto che da se stesso, proprio per
evitare il rischio dell'inquinamento. A livello politico,
tutte le commissioni di controllo sono gestite o esercitate
dalle minoranze. Faccio un esempio: D'Alema è presidente
della commissione parlamentare dei servizi… Ci sono alcuni
comportamenti che richiedono un controllo, altrimenti si
crea un conflitto di interessi. Senza nulla togliere alla
professionalità di chi è stato nominato, lui è espressione
di questa maggioranza, era candidato con quella lista. C'è
una coincidenza di interessi, mi sembra proprio inopportuna
la nomina di chi è stato fino a dieci giorni fa candidato
nella stessa lista. Prima c'era il collegio dei revisori,
ora la norma dice che il revisore può essere unico. Nel
collegio, comunque, era prevista una figura della minoranza:
due membri li eleggeva la maggioranza e uno la minoranza. La
revisione è un fatto squisitamente tecnico e contabile, ma
anche di garanzia.
Si è parlato sempre in campagna elettorale del grande debito
del nostro comune: in questo primo mese di tempo si è capito
qualcosa?
Non ancora, la giunta ha approvato uno schema di
bilancio che conferma sostanzialmente quello che io dicevo
in campagna elettorale, tra le altre cose pagheremo in più
circa 200.000 € di spazzatura.
Sarà lo stesso tipo di servizio, oppure ci sarà un
potenziamento della differenziata?
Dal bilancio non risulta niente. Ho invitato la maggioranza
a rivedere un pò la stesura del bilancio, mi è stato
risposto che è un fatto tecnico e che lo faranno dopo. Penso
che i segnali si debbano dare subito, non puoi aspettare il
poi… Per questo sostenevo che bisognava fare, prima di fare
il bilancio, due cose fondamentali: primo sciogliere tutti i
rapporti convenzionali, secondo rinunciare all’indennità di
carica. Anche se a parole la maggioranza dice che la devono
togliere, sta di fatto che nel bilancio la previsione c'è.
Lo devono documentare e dichiarare, ci devono essere degli
atti amministrativi dove si dica: “Rinuncio all'indennità
che così va a finire in un'altra voce di bilancio”. Questo
non è avvenuto, può anche darsi che lo facciano dopo! Ci
vogliono le stesse rinunce anche da parte degli assessori e
del sindaco, rinuncia che deve essere attestata, deliberata.
Abbiamo, invece, un bilancio che avrebbe potuto fare
tranquillamente un commissario prefettizio. Non è prevista
una lira per l'agricoltura, non c'è un’ indicazione per
definire e risolvere il problema della struttura dell'ex
mercato coperto. C'era tutto il tempo per sistemare queste
cose.
Nell'ultimo consiglio il Presidente Stefanizzi ha chiesto se
potevamo, noi di Controvoci, riprendere la seduta. Lei che
ne pensa?
Penso che la questione vada approfondita. L'ho anche
comunicato stamattina, nella conferenza dei capigruppo. Dal
punto di vista personale, non ho nessuna riserva. Il
problema è verificare quanto questo sia compatibile con la
libertà del consigliere, con la privacy. Se questo è
compatibile, per quello che mi riguarda, non ho alcun tipo
di difficoltà. Però, voglio dire, dobbiamo garantire al
consigliere di potersi liberamente esprimere nel consiglio
comunale. Nel senso che la ripresa, comunque, può essere un
handicap per qualcuno che potrebbe sentirsi a disagio. Non
mi pongo un problema personale, ma un problema istituzionale
e di correttezza istituzionale. Noi dobbiamo anzitutto
cercare di dare buoni esempi. Il consiglio comunale deve
essere espressione anche di un modo diverso di fare
politica, di porsi nei confronti dei problemi della
comunità. Bisogna essere maturi per un certo tipo di
ragionamenti o di discussioni. La ripresa può essere anche
un motivo per ingentilire le riunioni del consiglio.
Considerato che nel passato ci sono state riunioni molto
squallide sotto l'aspetto anche comportamentale. C'è poi
anche il rischio che diventi tutta una farsa, bisogna fare
in modo che il consiglio non perda la sua autenticità, la
sua ansia di libertà, quindi dobbiamo coniugare una cosa con
l'altra.
Le differenze di vedute nell'attuale amministrazione la
preoccupano?
Questa è un' “Armata Brancaleone”, legata soprattutto
dall'interesse a battere la vecchia amministrazione. Dal
punto di vista politico è un insieme di nomi e persone che
non hanno un riferimento né politico né ideologico comune.
Per cui è un insieme di persone che stanno lì, ancora non ho
capito per quale obiettivo e per quale interesse. Perché lo
stesso sindaco prima della campagna elettorale, ha affermato
che lui, prima di poter formulare il bilancio, avrebbe avuto
bisogno di un anno: tre mesi per ascoltare, tre mesi per
valutare e tre mesi non so per fare che cos’altro. Ciò
significa che hanno formato una lista senza un'idea e senza
una visione comune e questo mi preoccupa. Questo mi
preoccupa, perché abbiamo avuto la riedizione di personaggi
che hanno creato soprattutto problemi a questa comunità.
Questa comunità non è cresciuta perché in vent'anni le
amministrazioni che si sono susseguite non hanno certamente
contribuito a far crescere questo comune.
Non so se se ne intende. Gli SWAP. Possono rappresentare in
qualche modo la rovina del nostro comune?
La rovina del nostro comune sono soprattutto gli
amministratori, perché anche gli swap sono il risultato di
politiche sbagliate. Ritengo che non ci si può affidare alla
finanza quando si vuole programmare qualcosa, ma ci si deve
affidare alle cose concrete. Questa operazione, al momento,
sta producendo effetti positivi, addirittura, perché il
comune sta incassando. Però si prevede, o si presume, che
arriverà il momento in cui ci saranno effetti negativi.
Tant'è che mi risulta che sia la vecchia amministrazione che
questa si stiano ponendo il problema di come sciogliere
questo tipo di contratto. … E' chiaro che adesso i tassi di
interesse sono bassissimi per cui l'operazione può
convenire. Ma, secondo me, indipendentemente dal risultato
attuale, queste non sono operazioni che dovrebbe fare un
comune. Queste sono operazioni da speculatori e non
certamente da gente che intende amministrare un paese e
tenere bene i piedi per terra.
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