Mi si perdoni il ritardo, ma solo oggi ho potuto leggere per
intero la
relazione di Marco Palma sul consiglio comunale del 07
luglio scorso, che mi lascia alquanto perplessa. Prima
di tutto una domanda: il relatore segue gli avvenimenti
politici a titolo personale o su mandato di ControVoci? La
cosa non è di secondaria importanza, perché diverse
potrebbero essere le riflessioni.
Sono tanti i quesiti che premono: da che parte cominciare?
Facciamo dalla fine, dai commenti-pettegolezzo dei cittadini
(discreto numero o sparuto gruppetto? O l’uno, o l’altro)
che costantemente seguono i consigli comunali. Era
necessario evidenziarli? E che vogliono dire? Se Carlà
alzava per primo la mano, non potrebbe semplicemente
significare che è più veloce degli altri? E, l’arcana
telepatia della maggioranza, non potrebbe essere svelata
semplicemente col fatto che in Consiglio si entra, non al
buio, ma con tanto di preventivato ordine del giorno?
Passiamo ai politici: notevole la lungimiranza
dell’opposizione: “si arriverà allo scontro solo se e quando
necessario, si voterà contro quando ci sarà da votare contro
e a favore quando ci sarà da votare in tal senso”. E che
cos’altro potrebbero fare? La frase sarà anche stata
originale, inserita in un preciso contesto, ma estrapolata
così, non dice proprio niente e non va a favore di nessuno.
E l’unanimità, poi, dove la mettiamo, se la maggioranza è
riuscita a “far passare” due importanti delibere, mentre la
minoranza è riuscita a “piegare” la maggioranza a favore
delle proprie richieste? Forse che si sia tutta concentrata
sul futuro del Convento Dei Francescani (fino a ieri
orgoglio e fiore all’occhiello dei Vegliesi) che prima di
darlo in gestione verrà diviso in tre (?!) con la “modica
spesa di poche migliaia di euro” non meglio specificata? Su
questo, possibile che non vi sia stato alcun commento da
parte degli osservatori?
Buona politica? Non metto in dubbio che a Veglie vi siano i
presupposti perché possa attuarsi, ma nel caso descritto da
Marco Palma, con la situazione dell’ io do a te, se tu dai a
me, e con i cittadini fuori -che stanno a guardare- non mi
pare proprio si possa parlare di episodio esemplare, da
inserire nei libri di testo.
Ma, forse, sono io a non capire… Può darsi che non abbia
saputo leggere tra le righe. In cuor mio, per una volta,
credetemi, spero che davvero sia così…
|