L'assillo degli Swap? Solo un triste ricordo. «Abbiamo
estinto anticipatamente il contratto di swap stipulato con
la Banca Opi nell'aprile del 2006».
Ad ufficializzarlo, non senza orgoglio, è primo cittadino
Sandro Aprile. «Ci siamo liberati - dice il sindaco - di un
fardello che, fino al 2025, non avrebbe dato certezze al
bilancio comunale e, molto prima della scadenza, avrebbe
potuto portare al fallimento il nostro stesso Comune».
Lo swap viene utilizzato per identificare quei contratti
finanziari in cui due parti si impegnano allo scambio di
flussi monetari in entrata o in uscita, e a compiere
l'operazione inversa a una data futura. «Abbiamo pagato alla
banca il valore di mercato del contratto alla data del 12
ottobre scorso che è risultato pari a 509 mila euro».
Già la precedente amministrazione comunale, che aveva
stipulato il contratto, si era resa conto della pericolosità
dell'investimento e con delibera consiliare del novembre
2008 «aveva deciso di chiuderlo anticipatamente senza però
riuscirvi. Dal 2008 ad oggi - continua Aprile - per la
chiusura anticipata è stato nominato un consulente, chiesto
un parere pro-veritate a due avvocati e deliberato di
avviare nel gennaio 2010 un contenzioso civile contro la
banca».
II mantenimento ancora in vita del contratto avrebbe esposto
il Comune, fino a12025, all'aleatorietà dei tassi di
interesse a fronte di una normativa che prevede
esplicitamente il ricorso ai contratti derivati per finalità
di copertura e non per finalità speculative. «La chiusura
anticipata del contratto deliberata in Consiglio non è stata
facile - conclude il sindaco.
La Banca non voleva indietro i nostri soldi. Perdeva un
contratto che soprattutto dal 2013 si sarebbe trasformato
per la Banca in un'attività redditizia permanente. La
chiusura anticipata del contratto swap è, invece, per il
nostro Comune il primo punto fondamentale per il risanamento
del suo Bilancio».
K.M.
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