Ieri
sera, a sorpresa, il Frantoio dell’Ipogeo di San Vito è
stato finalmente aperto al pubblico. Infatti, in occasione
della prima serata del “Vino Novello”, i cittadini vegliesi
hanno potuto fare un giro guidato all’interno dell’antico
frantoio costruito nel 1500. Guide d’eccezione il dott.
Nicola Gennachi, che ha messo a disposizione la linea
elettrica di una sua abitazione per illuminare il frantoio e
Flavio Vetrano, architetto e stimato studioso vegliese. Il
frantoio di San Vito è il più antico tra quelli presenti a
Veglie.
Davvero bello e suggestivo, per chi, come me, non aveva mai
avuto occasione di entrarci prima!
Numerosissimi i visitatori che, suddivisi in 2 gruppi da 15
persone ciascuno, si sono susseguiti senza sosta nelle visite.
Il frantoio, ricavato sotto il livello stradale per
garantire una temperatura ambientale costante, veniva
utilizzato per la lavorazione delle olive, da cui si
ottenevano due tipi di olio: uno pregiato, utilizzato per
l’alimentazione; e uno molto grasso, ottenuto dopo aver
fatto seccare le olive all’interno delle sciare (piccole
stanze utilizzate come deposito). Quest’ultimo trovava
impiego come combustibile all’interno dei lumini e nella
produzione di saponi e altri prodotti non commestibili.
L’olio prodotto veniva poi conservato, prima del trasporto,
all’interno di alcune cisterne. Da Veglie veniva poi
trasportato a Gallipoli, centro più importante in Europa per
la distribuzione e il commercio dell’olio sia in Italia che
all’estero.
All’interno del frantoio, oltre alla stalla che ospitava gli
asini e, talvolta anche i muli, impiegati nel lavoro, vi
erano poi i lettini che gli operai utilizzavano per riposare
e quant’altro servisse per la loro sopravvivenza, dato che
la lavorazione delle olive era a ciclo continuo e durava
lunghi mesi, più o meno dal mese di ottobre fino alla
primavera. Se avete occasione per visitarlo, approfittatene:
stasera il frantoio sarà ancora aperto al pubblico.
Certo che ce n’è voluto di tempo prima di riaprirlo! Eppure
sembra che mancasse solo la luce e poi fosse già pronto per
le visite.
Quanti anni dovremo ancora attendere prima che si risolva in
maniera definitiva il problema dell’illuminazione del
Frantoio?
In Italia non si va mai avanti perché la burocrazia e
l’inefficienza rallentano sempre tutto e per un
allacciamento elettrico passano decenni.
Guardate il video contenuto nel link (clicca
qui): rimarrete
scioccati dalla velocità di altri popoli, in questo caso i
cinesi, che oltre a vantare i treni più veloci del mondo
(fino a 351 km. orari), vantano anche tempi record per la
costruzione e il completamento di palazzi a 15 piani
costruiti secondo tutti i crismi di sicurezza e confort,
isolati acusticamente e termicamente, capaci di resistere a
sismi di magnitudo 9: il tutto realizzato in solo 6
giorni e 6 notti!
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