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Lettere alla redazione

07 gennaio 2012 - da Pasquale Coppola

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Il dott. Giuseppe Carlucci:

un uomo che non ha mai dimenticato le sue origini e la sua Cara Veglie

 



   Il Dott. Giuseppe Carlucci è deceduto improvvisamente il 4 gennaio 2012, lasciando la moglie, Frauke Carlucci, i suoi figli, Ralph Carlucci, Lisa Giuseppe, Michele Carlucci, Julia Daly, Elena Lyke e Giuseppe Carlucci, la loro madre, Marienne Carlucci, i suoi figliastri, Wanda Chapman, Robin Nunley e Thomas Nunley, i loro rispettivi coniugi, e i dodici nipoti. Inoltre, i suoi fratelli, Bruno Carlucci, Angela Zirondelli e Giula Vegetti, suo cugino, Alessandra Cevidalli, gli amici di famiglia, Rita e Roberto Tondo, il suo figlioccio, Pasquale Coppola e rispettiva famiglia, i quali vivono ancora in Italia. Lui sarà molto rimpianto da amici e familiari in tutto il mondo.

Ha ceduto a una lunga storia di insufficienza cardiaca congestizia, muore pacificamente nel sonno.

Un vero uomo del Rinascimento, è stato un esempio per tutti, avendo ottenuto così tanto nella sua vita, lascia dietro di sé ricordi meravigliosi. Nato a Trani, in Italia nel 1925, è cresciuto in una terra influenzata da ideali politici e poi devastata dagli eventi della Seconda Guerra Mondiale.

Da bambino, è cresciuto tra i valori di una cultura che lo ha reso autosufficiente, modesto e fiducioso in se stesso tra vigneti e oliveti.

La formazione classica di studiare greco e latino per otto anni gli furono utili per il suo studio futuro della medicina presso la più antica università d'Europa: l’Università di Bologna, Italia, il suo grande orgoglio. Come giovane medico ha praticato la medicina a Veglie, una piccola città italiana che ancora lo annuncia come un grande medico. Sempre desideroso di saperne di più, è venuto negli Stati Uniti all'età di 30 anni e si è specializzato in anestesiologia presso la Case Western Reserve University di Cleveland. Più tardi, si trasferì a Norfolk dove fondò un folto gruppo di medici che tuttora lavorano in tutti gli ospedali Tidewater principali fino al suo pensionamento nel 1988.

Fu anche professore presso la Scuola di Medicina orientale della Virginia. Il suo entusiasmo e l'energia infinite lo hanno portato ad occuparsi anche di apicoltura e giardinaggio; si prendeva cura di un orto, faceva il pane e i tortellini.

Ha sempre incoraggiato i giovani a studiare le lingue straniere come aveva fatto lui stesso, ne aveva, infatti, studiate sette, mettendole in pratica durante i suoi viaggi attraverso l'America Latina e l’Europa. La musica ha arricchito la sua vita, e lui non è mai stato lontano dalla sua amata chitarra e armonica. Scrisse anche poesie, in particolare nella sua lingua madre: l’italiano. Attraverso il suo senso dell'umorismo rinfrescante ha fatto ridere molte persone.

La sua passione per tutta la vita è stata quella di giocare a calcio. Ha fondato la Norfolk International Soccer Club quando questo sport era ancora sconosciuto negli Stati Uniti. Sempre volenteroso di affinare la sua agilità mentale, ha sfidato tutti ad una partita a scacchi fino alla fine. Ci mancherà molto. Un servizio commemorativo si terrà presso la Nelsen Funeral Home, 3785 Strawberry Plains Road., Sabato, 7 gennaio.

La famiglia riceverà i visitatori alle ore 9 con la cerimonia commemorativa seguente alle ore 10. Al posto dei fiori, la famiglia chiede che le donazioni vengano fatte alla scuola Lafayette High School Poreign Language Dept., 4460 Longhill Road., Williamsburg VA 23188, c/o The Dr. Joseph Carlucci Scholarship Fund, che è stato istituito per aiutare gli studenti meritevoli negli studi di spagnolo e tedesco.

 

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Tra i ricordi più cari rimane, alla nostra famiglia (ndr Famiglia Coppola), un bigliettino natalizio scritto di pugno da parte del Carissimo Padrino e Amico Giuseppe Carlucci (foto in basso).

Riportiamo di seguito la sua dedica datata Natale 2002:

 

Una trentina di anni fa alla vigilia di Natale scrissi queste quartine che dedico a te, Pasquale Coppola, a tua moglie Dorina e alle tue (bambine) figlie Anna Chiara, Fabiana e Gloria.
 

Ricordi
Il mondo mio che amo
Quando la notte appar
Se chiudo gli occhi è strano
Vedo senza guardar.

Mari, verdi contrade,
le case e i luoghi dove io son stato
odo il dialetto amato
musica dolce lungo le strade.

Oh mia, cara Veglie, il cuor mio ti sogna