VEGLIE
- I carabinieri della stazione di San Pancrazio Salentino, comune del
brindisino, hanno arrestato in flagranza di reato un vegliese, Matteo
Scandone, 21enne, e suo suocero, Antonio Totaro, di San Pancrazio,
40enne, con le accuse di furto aggravato e violenza e resistenza a
pubblico ufficiale. Il fatto s'è consumato questa notte, quando, intorno
alle 2, una pattuglia impegnata in servizi notturni, ha notato
all'altezza di via Verga un'autovettura sospetta, una Mercedes classe B
nera. I militari hanno deciso di fermarla, per un controllo. A bordo
c'erano due individui, che hanno tentato di fuggire in direzione di
Guagnano, accelerando improvvisamente.
N'è nato un inseguimento, a sirene spiegate, con il supporto, strada
facendo, di altre pattuglie, comprese quelle del comando di Lecce. Gli
occupanti della Mercedes avrebbero tentato più volte di speronare i
militari, in un'occasione, addirittura tentando di stringerla verso il
ciglio della strada per mandarla fuori gioco. L'inseguimento è
proseguito nel cento abitato di Guagnano, dove la persona che sedeva al
lato passeggero, ha iniziato a scagliare contro la vettura dei
carabinieri parte della refurtiva, fra cui due matasse di filo d'acciaio
per saldatura di ben 15 chili l'uno e, successivamente, specie in
corrispondenza di curve cieche, persino due valigie contenenti utensili
e una stampante.
La pattuglia, però, non solo è riuscita ad evitare l'impatto con la
pioggia di oggetti, ma, alla fine, con varie manovre, è riuscita ad
avere ragione dei due e a bloccarli, nelle campagne alla periferia di
Guagnano. L'autista, raggiunto a piedi e bloccato, è stato identificato
per Scandone, mentre il passeggero, Totaro, scappato inizialmente a
piedi in mezzo ai campi, impantanati per le piogge, alla fine è stato
rintracciato, dopo una serrata caccia all'uomo. Totaro è stato raggiunto
successivamente nella sua abitazione, dove, disfattosi degli indumenti,
stava cercando di lavarli dal fango.
All'interno dell'auto, nel frattempo, i carabinieri hanno trovato
numerosa rubata, per un valore di circa 30mila euro. E le indagini hanno
permesso di ricostruire quanto accaduto. Poche ore prima, i due, si
sarebbero introdotti all'interno di un capannone della "Meccanica
Salentina", in contrada Rizzi, a Veglie, dove, dopo aver forzato il
motore elettrico del cancello d'ingresso, sarebbero penetrati
all'interno e rubando tutto il materiale poi rinvenuto nella Mercedes
Classe B. I militari sono risaliti all'azienda grazie ai dati trovati in
un computer rubato.
L'inventario della merce è veramente sorprendente per quantità, e
comprende anche due televisori Lcd, un laptop, le già citate matasse di
filo d'acciaio, tre torce per saldatrice a filo continuo, due
dispositivi telepass, una valigia con all'interno una saldatrice
elettrica, altre sei contenenti trapani-tassellatori a batteria, altre
due ancora con dentro una sega circolare a batteria e una mola a
batteria, due stampanti, un monitor per pc, tre molette e rispettivi
dischi nuovi, un navigatore satellitare, uno stereo a batterie, due
posti prese trifase, contenitori per ugelli per plasma per un circa 60
chili.
Nel corso di un sopralluogo presso la "Meccanica Salentina", è emerso
come i ladri avessero accatastato altro materiale che per ragioni di
spazio, avrebbero probabilmente prelevato in un secondo momento. I due
sono stati arrestati e condotti ai domiciliari, su disposizione del
magistrato di turno presso la procura di Lecce, Giuseppe Capoccia. |