Vorrei ringraziare tutti i vegliesi che hanno letto i miei interventi in questi mesi ed in particolare coloro che mi hanno espresso la loro stima.
A tutti ovviamente non sono piaciuti i miei articoli e c’è anche chi si è sentito irritato dagli scritti diffusi da un “forestiero” come me.
A prescindere dal fatto che non mi sono mai sentito straniero in nessun posto perché mi considero un cittadino del mondo, ci sta che non si possa piacere a tutti.
Vorrei precisare che ho sempre cercato di esprimere delle critiche costruttive per il bene e il progresso di questo paese in cui vivo da appena un anno.
Ho provato in altre sedi ad andare anche oltre presentando (sulla base delle mie passate esperienze politiche e della mia attivitĂ professionale di consulente commerciale internazionale) delle proposte alle liste lizza per le prossime elezioni comunali e manifestando la mia disponibilitĂ a dare una mano in particolare sul tema del lavoro e degli investimenti onde creare prospettive concrete di crescita a Veglie.
Mi sono confrontato anche con autorevoli professionisti e imprenditori locali con i quali ho avuto scambi interessanti e ho imparato diverse cose che non conoscevo e mi hanno aiutato a capire meglio la realtĂ vegliese.
Non ho mai preteso nulla in cambio e la mia disponibilitĂ in tal senso rimarrĂ anche nei confronti della prossima amministrazione comunale qualora volesse avvalersi dei miei servizi.
Non ho la veritĂ in tasca e non ho mai preteso di insegnare nulla a nessuno ma mi sono limitato ad offrire unicamente un mio contributo da condividere con quelli forniti da altri per assicurare un futuro diverso e migliore a questo paese.
Ci ho messo sempre la faccia e ho assunto comunque ogni responsabilità e conseguenze di quanto espresso perché secondo me se hai qualcosa da dire prima o poi lo devi fare.
Non ho mai avuto l’intenzione di presentarmi alle elezioni che verranno non soltanto per il fatto che sono poco noto, ma soprattutto perchĂ© ho ritenuto fin dall’inizio che non vi erano le condizioni sufficienti e un gruppo di persone tale da poter sposare un progetto politico che potesse concretamente attuarsi in questo momento.
Ritengo che si possa fare politica anche e soprattutto come si faceva una volta, ossia lottando ed impegnandosi per la difesa dei diritti civili e sociali in ogni sede possibile aggregando persone che intendano percorrere lo stesso cammino di crescita.
E scrivere sia libri che articoli a mezzo stampa locale e nazionale come faccio da anni è comunque di per sĂ© giĂ un atto politico perchĂ© devi prendere posizione e cercare di dare voce ai tanti che purtroppo non ce l’hanno.
E se permettete non è affatto poco.
Personalmente una altra cosa che mi fa molto piacere è che gente di altri paesi vogliono conoscermi per una condivisione di idee e progetti per creare una comune esperienza di crescita sociale ed economica in questa bellissima zona.
Mi auguro che anche Veglie possa entrare in un simile contesto.
Yvan Rettore