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Domenica 04 dicembre 2005
Buone
Novelle
Cari amici,
riprendo, dopo una pausa piuttosto lunga, il mio consueto
appuntamento vignettistico. Lo faccio cambiando faccia alla rubrica
che da “I fatti disfatti” si chiamerà “Le buone novelle di
gpl”, ma non cambieranno di molto i contenuti, sempre zeppi di
buon umore e solo per voi lettori di controvoci.it che da due anni
seguite le mie vigne.
Tante buone novelle rallegrano i nostri cuori. Il primo trapianto
di volto, in Francia, a favore di una trentaseienne, grazie ad un
donatore che purtroppo, oltre a perdere la vita, ha perso pure…la
faccia. Molti si prenotano per ricevere in dono il volto del premier
(sperando anche nel trapianto del portafoglio), fa niente se ha subìto
vari interventi di lifting, purché faccia (appunto) in fretta,
nella speranza che non trapianti su di se una mortadella diventando
simile a Prodi e restando così alla guida del governo altri 5 anni
e passa, oppure saranno Casini post elettorali. A proposito, il bel
Pier Ferdinando, cattolico legato ai valori cristiani, incluso il
matrimonio (infatti, come Berlusconi, si è sposato due volte), è
solidale con gli italiani stanchi delle illusioni e degli
illusionisti in politica, candidandosi così alla guida del paese al
posto del prestigiatore per antonomasia: il cavaliere.
Cossutta, politico con l’illusione che la sua parola valga
qualcosa, invita a togliere la falce e il martello dal simbolo del
suo partito e al posto metterci la felce e il mirtillo. Ha ragione
l’Armando nel dire che il comunismo è superato, anacronistico.
Peccato che i suoi compagni di partito (e non) non la pensino così
e rimangano nostalgici della bandiera rossa, che per Bertinotti è
rossonera.
A proposito di calcio. Un applauso a Tommasi, che dimostra di
poter giocare in serie A anche con 1500 euro mensili mostrando
l’altra faccia del pallone. Gli altri suoi colleghi calciatori si
vergognino coi loro stipendi milionari (e con prestazioni del
cavolo) che offendono migliaia di onesti lavoratori alle soglie del
licenziamento
Concludo il mio articoletto parlando di altre facce, quelle che
appaiono già sui calendari, tanto che potremmo chiamarli “culandari”.
Ho ragione di ritenere che sono meglio codeste facce di quelle dei
politici, anche perché nella vita un po’ di c… (fortuna) non
guasta.
Gian Piero Leo
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