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LA VIGNETTA DI GPL  E...  I  FATTI DISFATTI.

 Gian Piero Leo - www.idearte.ws   e.mail: info@idearte.ws - gpl@controvoci.it 

C’era una volta la Democrazia Cristiana

Piccole riflessioni che cercano di fare centro…

 

Non so quanti ricordano ancora lo slogan dei manifesti della D.C. dei tempi migliori (per loro) “Decidi DC!”. A codesta reclame se ne contrapponeva un’altra, più o meno simile, scritta sui muri, alla quale si sono ispirati molti leccesi: “Te cciti diccì!”.

A parte gli scherzi, i democristiani (o ex) sono ancora al centro dell’attenzione politica, sia nazionale che locale. Ora si chiamano U.D.C. (alle ultime elezioni regionali con lo sconfitto Fitto), C.D.U. (alle ultime elezioni regionali con Vendola), ma anche Democrazia Cristiana per i nostalgici del nome storico (alle ultime elezioni regionali da soli). E non solo, li ritroviamo nella Margherita, nell’Udeur, in Forza Italia, ovunque…

Dato che c’è chi sostiene che la politica non c’entra, vorrei ricordarvi che, alle ultime elezioni amministrative, candidati sindaci a Veglie erano Fernando Fai (ex D.C.) di “Uniti per Veglie”, Giovanni Carlà (ex D.C.) di “Prima di tutto il cittadino”. Inoltre, Oronzo Sabato già sindaco di Veglie (ex D.C), appoggiava la lista “Citta Unita” dell’ex sindaco Antonio Greco con un gruppo chiamato Impegnati per Veglie, mentre Cosimo Nicolaci (ex D.C.) era uno degli ispiratori della lista “Per Veglie”. Per non citare tutti gli ex D.C. presenti nelle varie liste.

E se gli ex democristiani vegliesi avessero formato un’unica lista?

Tornando alla politica nazionale. A quanto pare la D.C. c’entra, eccome! Prova ne è che alla vigilia del Berlusconi Bis, del rimpasto, o di quant’altro per portare avanti la baracca, gli amici dell’UDC fanno dietrofront, non partecipano all’incontro dei Ministri della maggioranza di governo, si ritirano (dopo essere entrati al governo dalla finestra) e per non smentire la loro capacità di essere “mobili”, promettono il loro appoggio esterno. Qualcuno penserà che son folli, anzi, Follini…

Bando alle ciance, mi rendo conto che il passato potrebbe non avere un nesso coi tempi moderni. Mi scuso qualora avessi urtato i sentimenti degli ex D.C. lettori di questo sito.

Per concludere mi chiedo solo alcune cose:

come mai i cristiani non danno il buon esempio invece di dividersi in tante fazioni?

Come mai rivendicano la loro appartenenza ad un credo?

Come mai sono così presenti nelle grandi celebrazioni religiose (o nei periodi elettorali) e altrettanto assenti nella vita attiva delle comunità parrocchiali (fatta per esempio di catechismo, oratorio, scola cantorum, consiglio pastorale, liturgia, ecc.)?

Come mai, invece di essere mobili non si schierano definitivamente da una parte o dall’altra (destra o sinistra)?

 

Forse non avremo alcuna risposta, in tal caso io… non c’entro!

                                                                                                                                              Gian Piero Leo (GPL)

 

 

 

 

                                                                                       

 

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