C’era
una volta la Democrazia Cristiana
Piccole
riflessioni che cercano di fare centro…
Non
so quanti ricordano ancora lo slogan dei manifesti della D.C. dei
tempi migliori (per loro) “Decidi DC!”. A codesta reclame se ne
contrapponeva un’altra, più o meno simile, scritta sui muri, alla
quale si sono ispirati molti leccesi: “Te cciti diccì!”.
A
parte gli scherzi, i democristiani (o ex) sono ancora al centro
dell’attenzione politica, sia nazionale che locale. Ora si
chiamano U.D.C. (alle ultime elezioni regionali con lo sconfitto
Fitto), C.D.U. (alle ultime elezioni regionali con Vendola), ma
anche Democrazia Cristiana per i nostalgici del nome storico (alle
ultime elezioni regionali da soli). E non solo, li ritroviamo nella
Margherita, nell’Udeur, in Forza Italia, ovunque…
Dato
che c’è chi sostiene che la politica non c’entra, vorrei
ricordarvi che, alle ultime elezioni amministrative, candidati
sindaci a Veglie erano Fernando Fai (ex D.C.) di “Uniti per
Veglie”, Giovanni Carlà (ex D.C.) di “Prima di tutto il
cittadino”. Inoltre, Oronzo Sabato già sindaco di Veglie (ex D.C),
appoggiava la lista “Citta Unita” dell’ex sindaco Antonio
Greco con un gruppo chiamato Impegnati per Veglie, mentre Cosimo
Nicolaci (ex D.C.) era uno degli ispiratori della lista “Per
Veglie”. Per non citare tutti gli ex D.C. presenti nelle varie
liste.
E
se gli ex democristiani vegliesi avessero formato un’unica lista?
Tornando
alla politica nazionale. A quanto pare la D.C. c’entra, eccome!
Prova ne è che alla vigilia del Berlusconi Bis, del rimpasto, o di
quant’altro per portare avanti la baracca, gli amici dell’UDC
fanno dietrofront, non partecipano all’incontro dei Ministri della
maggioranza di governo, si ritirano (dopo essere entrati al governo
dalla finestra) e per non smentire la loro capacità di essere
“mobili”, promettono il loro appoggio esterno. Qualcuno penserà
che son folli, anzi, Follini…
Bando
alle ciance, mi rendo conto che il passato potrebbe non avere un
nesso coi tempi moderni. Mi scuso qualora avessi urtato i sentimenti
degli ex D.C. lettori di questo sito.
Per
concludere mi chiedo solo alcune cose:
come
mai i cristiani non danno il buon esempio invece di dividersi in
tante fazioni?
Come
mai rivendicano la loro appartenenza ad un credo?
Come
mai sono così presenti nelle grandi celebrazioni religiose (o nei
periodi elettorali) e altrettanto assenti nella vita attiva delle
comunità parrocchiali (fatta per esempio di catechismo, oratorio,
scola cantorum, consiglio pastorale, liturgia, ecc.)?
Come
mai, invece di essere mobili non si schierano definitivamente da una
parte o dall’altra (destra o sinistra)?
Forse
non avremo alcuna risposta, in tal caso io… non c’entro!
Gian Piero Leo (GPL)
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