Ci parli di come è iniziata la sua attività politica.
A 16 anni ho fatto la tessera di Forza Italia, a 18 sono
entrato nella direzione provinciale del PDL e a 22 mi sono
candidato al congresso provinciale dei liberali del PDL. Da
lì è iniziato tutto il mio percorso politico, stando a
stretto contatto con due esponenti nazionali del PDL. Nel
2005 mi sono candidato con la lista di Giovanni Carlà. Poi
ho creato il Comitato Cittadini del PDL a Veglie, formando
un direttivo di giovani, uomini e donne, che per la prima
volta si interessavano alla politica, per tentare di
scardinare tutti i vecchi sistemi e le vecchie nomenclature
del nostro paese. Da lì è nata, poi, l'idea di fare la lista
per le nostre comunali “Veglie Nuova”, che è stata la
sintesi del lavoro di questi anni.
Per la politica nutro una forte passione, mi sono sempre
impegnato molto in campo sociale, sin da quando avevo 18
anni. Ho sempre svolto attività culturali: ho un
associazione musicale con la quale facciamo tante attività.
Ha detto di aver formato il comitato PDL Veglie. Da
quello che ci risulta ce n'è un altro su Veglie. Quindi ne
abbiamo due?
No, non è che ce ne sono due. Praticamente siamo nella fase
transitoria e attualmente, ancora, i coordinatori cittadini
non sono stati nominati. Quindi nessuno può dire “io sono il
coordinatore cittadino” del PDL di Veglie, Leverano, P.to
Cesareo. Quindi noi come gruppo di iscritti abbiamo ritenuto
di incontrarci a Veglie e fare un semplice comitato.
Un commento sui risultati delle amministrative appena
passate.
Diciamo che il risultato noi lo sapevamo già, io dicevo ai
miei amici: “Se riusciamo a prendere 600 voti, sarà già un
grande risultato!”. Ne abbiamo presi 800, quindi credo sia
stato proprio un grande risultato, un risultato che rimarrà
nel ricordo di tutti.
Che tipo di opposizione realizzerete? Forse è ancora
presto, però il vostro fine qual è?
Ne ho parlato con gli altri capi gruppo della minoranza.
Diciamo che con Spagnolo e Nicolaci ci siamo capiti subito
dall'inizio. Qualche problema l'abbiamo avuto con il dott.
Claudio Paladini, che ha voluto seguire una linea diversa
dalle nostre dichiarazioni di voto e dalle piccole
contestazioni fatte in questi giorni. L'opposizione nostra
sarà sicuramente un opposizione costruttiva, infatti abbiamo
cercato di dare messaggi anche alla maggioranza, per far
capire che noi non vogliamo fare come si è fatto in questi
anni, cioè solo ostruzionismo, ma collaborare, perché credo
che ognuno di noi possa dare qualcosa di buono al nostro
paese. Soltanto che, guardando allo scorso consiglio
comunale, durante il quale si è nominato il revisore unico
dei conti (una figura importantissima per il nostro comune e
nella conferenza dei capi gruppo non si parla di questo
argomento), la maggioranza, addirittura, ha riaperto un
bando per far iscrivere una persona che sarebbe stata poi
eletta (persona che stimo dal punto di vista professionale e
con cui ho molta amicizia), con il chiaro intento di far
entrare un candidato della propria lista rimasto scontento.
Ma voi pensate se Greco fosse stato all'opposizione e noi
avessimo fatto una cosa del genere… lui avrebbe gridato al
disastro, avrebbe fatto manifesti. Eppure ha dimostrato che,
quando è in maggioranza, anche lui fa le stesse cose fatte
in questi anni dall'amministrazione Fai. Ormai si stanno
spartendo tutto. Nicolaci ha detto: “Non sarebbe stato per
voi un atto signorile dare la presidenza del consiglio
all'opposizione?”.
Bhè, siamo ancora all'inizio…
Si, all'inizio, quindi si parte male! La cosa più giusta
sarebbe stata: convocare la conferenza dei capigruppo, far
venire l'assessore del ramo (Greco) e dire: “Guardate noi
abbiamo intenzione di nominare questa persona, voi che ne
pensate?” Noi, forse, avremmo detto anche sì. Non capisco
perché si sia dovuto utilizzare questo sotterfugio, che poi
non è servito a nulla.
Se fosse stato lei sindaco e si fosse trovato nella
stessa situazione, non avrebbe nominato anche lei una
persona di fiducia?
Io non avrei nominato una persona che appena quindici giorni
prima era candidata in una mia lista. Avrei quanto meno
cercato di essere un pò più signorile e poi credo che il
ruolo di revisore dei conti sia talmente importante che, se
le amministrazioni capissero, dovrebbero assegnarlo
addirittura alle minoranze, perché le minoranze hanno il
ruolo di sorvegliare l’operato delle amministrazioni, che è
quello che dovrebbe fare il Revisore dei Conti. Sono
contrario alla legge sul Revisore Unico, perché credo che
bisognerebbe avere, com'era prima, un Collegio dei Revisori,
in cui due membri venivano scelti dalla maggioranza e uno,
quasi sempre, dalla minoranza. Proprio perché è giusto avere
una componente di minoranza in quest'organo così funzionale
alla struttura del comune.
Ha vinto una lista che ha degli esponenti che fino a
qualche anno fa erano in opposte fazioni. Secondo lei, il
sindaco riuscirà a tenere amalgamato il gruppo? Cosa
succederà?
Se ci riflettete, tutti gli esponente sono del centro
sinistra, eccetto una persona. Greco credo sia un esponente
di sinistra, Aprile è un esponente di sinistra, Pompilio
Rollo è del PD , Roberto Carlà è del PD, l'unico esponente
fuori da questa logica di sinistra è Valerio Armonico. Hanno
costituito il gruppo del PD, in cui si identificano Cutrino,
Rollo, Carlà. Se ci riflettete, tutto il PDL è
all'opposizione: Nicolaci del PDL, io del PDL, Maurizio
Spagnolo della Puglia Prima di Tutto, Paladini ha sempre
militato in AN, non ha la tessera del PDL, ma comunque è
sempre un esponente del centro destra. L'amministrazione
dovrebbe dire “Io sono di centro sinistra”, perché, l'unico
esponente fuori da questa logica, è Armonico. Poi c'è l'UDC
di Vetrugno, e comunque l'UDC non sta né a destra né a
sinistra, quindi va bene quella logica (ride!). Greco e
Carlà si son presi tutte le deleghe possibili e
immaginabili, cioè: loro due hanno in mano la gestione del
comune. Non hanno riservato ad Aprile neanche un settore,
poverino sta là, attualmente non ha poteri.
Nell'ultimo consiglio comunale a Controvoci è stata
rifiutata la trasmissione in diretta. Il dottore Paladini ha
motivato la sua opposizione. Cosa ne pensa lei di
quest'iniziativa?
Sono favorevole alla ripresa, credo che sia uno strumento in
più offerto alla cittadinanza. Si fa molta attenzione a
quelli che lavorano, che non possono spostarsi, che sono
ammalati; alle persone che stanno fuori e che non possono
essere presenti in sala. E' un piccolo segnale che viene
dato a quelle persone che vogliono interessarsi della nostra
cittadina.
Quanto è difficile entrare in politica qui a Veglie?
Non credo sia molto difficile. Se uno ci crede. Noi ci siamo
impegnati in prima persona tra la gente, a fare
manifestazioni culturali, a pubblicare il nostro giornale
“La voce di Veglie”. Non credo sia difficile, basta che uno
ci creda. Però occorre anche candidarsi, proporsi.
Perché vediamo sempre le stesse persone?
Vediamo sempre le stesse persone, perché, sostanzialmente,
non c'è nessun altro che si fa avanti. Le persone che
dovrebbero farsi avanti credo non abbiano voglia a Veglie. I
professionisti se ne stanno a casa e i medici, esclusi
questi che si candidato da trent'anni, non hanno voglia di
esporsi e nemmeno gli avvocati. Quindi, è per questo che poi
la compagine politica rimane sempre quella. Forse la gente
non ha interesse. Candidarsi non è una cosa da tutti: c'è
gente che ha paura, c'è gente che non è interessata, gente
che non ha intenzione di misurarsi, che non ha voglia. Però
in questo consiglio comunale ci sono tanti giovani.
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