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Notizie

05 ottobre 2010 - dalla Gazzetta del Mezzogiorno

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Dopo la diffida di "Salento Agricolo", finalizzata al rilascio del certificato di conformità dell'impianto, gli ambientalisti vanno all'attacco

 

Il sindaco Aprile frena sul consorzio

«Lì dentro abusi di cui chiedono sanatoria»

 

Il Comune non si sbilancia e resta in attesa del parere dell’ufficio tecnico «Questione complessa»

 


 

 

il sindaco di Veglie A.Aprile

 

Muro contro muro tra il consorzio "Salento Agricolo", e il Comune. Se da una parte il consorzio, affittuario da giugno scorso dell'impianto di contrada la Casa, diffida l'amministrazione comunale per il mancato rilascio dell'accertamento di conformità dell'impianto, il Comune, dal canto suo, intende «aspettare la conclusione dell'iter amministrativo, oggi ancora oggetto di valutazione da parte dell'ufficio Urbanistica». A dichiararlo, lo stesso sindaco Sandro Aprile.
Per spiegare l'intera vicenda bisogna necessariamente fare un passo indietro. Il 18 giugno scorso, il consorzio, presidente Francesco Rizzo, si stabilisce nei locali della Oil Salento «e il 23 giugno, continua il primo cittadino - giorni prima che scadessero i novanta giorni concessi dall'ordinanza sindacale del marzo 2010, con la quale veniva intimato alla Oil Salento il ripristino dello stato dei luoghi, il consorzio presentava un nuovo progetto avente le stesse caratteristiche del progetto presentato in passato dalla Oil Salento».

Ricordiamo che a febbraio scorso il Consiglio di Stato ha definito abusivi alcuni impianti dello stabilimento, annullando pertanto i titoli edilizi rilasciati alla Oil Salento dal Comune da parte della passata amministrazione guidata da Fernando Fai.
«Oggi - continua il sindaco Aprile - non solo le parti abusive dello stabilimento (canna fumaria alta 40 metri, parte degli uffici, e macchine trasportatrici) non sono state smantellate, ma è lo stesso consorzio a domandarne la sanatoria. E' una questione complessa. Attendiamo pertanto il giudizio tecnico del responsabile dello Sportello Unico per le Attività produttive del Comune a cui è rivolta l’istanza».
Sulla questione interviene anche Serena Saponaro, coordinatrice del Comitato Ambiente Sano. «La costituzione del Consorzio e la sanatoria presentata costituiscono un mero escamotage per ottenere i titoli edilizi che sono stati annullati. Secondo il ragionamento del Consorzio, la sentenza del Consiglio di Stato verrebbe ampiamente superata, in forza della qualità soggettiva di imprenditore agricolo detenuta dalle aziende facenti parte del Consorzio stesso, in realtà sole 20 aziende. In tal modo l’attività di trasformazione e commercializzazione del nocciolino oggetto dell’impian - to diventerebbe improvvisamente “at tività strettamente connessa all’agricoltura”. In altre parole, è come se la legittimità di un progetto potesse discernere dalla bellezza del soggetto proponente! Ebbene, inutile ribadire ancora una volta che l’impianto in questione è di natura industriale e che, soprattutto, dalla sua attivazione potrebbero derivare effetti dannosi per la salute e l’agricoltura così come acclarato dall’Arpa e l’Asl».

Katia Manca

 

    04 ottobre 2010 - da Telerama: TGRama

Sansificio di Veglie, la Provincia aspetta che si risolva la questione urbanistica.

E alle perplessità degli ambientalisti l’azienda risponde: “Si informino, abbiamo dimezzato la potenza dell’impianto”.

 

    04 ottobre 2010 - dalla Gazzetta del Mezzogiorno

VEGLIE - Il consorzio, che raggruppa 8.600 coltivatori, chiede il rilascio dell'acertamento di conformità dell'impianto

  «Dite sì al sansificio»

Da Salento agricolo una diffida al Comune

    

Sansificio, ora la «Salento Agricolo» diffida l'amministrazione comunale: «Abbiamo tutte le carte in regola – è il succo della missiva arrivata sul tavolo del primo cittadino Alessandro Aprile – non potete non farci aprire». La diffida è arrivata al protocollo del Comune di Veglie il 29 settembre scorso; a firmarla è Francesco Rizzo, il presidente del consiglio d'amministrazione della «Salento Agricolo», il consorzio agrario che è subentrato nella gestione alla «Oil Salento», consorziando 8.600 coltivatori   della provincia di Lecce e prendendo in affitto l'impianto di essicazione di sansa e produzione di nocciolino in località “La casa”.

In sostanza l'azienda ha chiesto al Comune di rilasciare l'accertamento di conformità dell'impianto, un atto che concluderebbe il tormentato iter urbanistico (di competenza del Comune), lasciando così l'ultima parola alla Provincia di Lecce, titolare invece delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera.

   Proprio sul fronte urbanistico si erano registrate le vittorie giudiziarie del fronte del no al sansificio; non solo il Tar, ma anche il Consiglio di Stato   aveva infatti sancito che l'impianto era pensato su una logica industriale e non come ultimo anello di una filiera agroalimentare, per cui non era giustificabile la sua nascita in zona agricola.

Da qui la sentenza sfavorevole alla Oil Salento, che aveva di fatto comportato anche un'ordinanza di demolizione dell'impianto e il ripristino dello stato dei luoghi. Proprio quelle sentenze sfavorevoli alla «Oil Salento» vengono ora citate nella diffida della «Salento Agricolo»: il consorzio agrario riunisce al proprio interno alcuni dei frantoi più noti della provincia (Primolio di Casarano, Congedi di   Ugento, Nuova Generazione di Martano, Melcarne del Capo di Leuca e diversi altri), che raggruppano circa 8.600 olivicoltori. Ora che l'impianto è stato preso in affitto da una cooperativa di frantoi, si legge nella diffida della «Salento agricolo», i requisiti richiesti dai giudici amministrativi per far funzionare il sansificio ci sono tutti.

Da qui la richiesta al Comune per l'accertamento di conformità. Il cerino, insomma, passa in mano all'amministrazione comunale e al sindaco Aprile, che proprio in questi giorni sta studiando come affrontare la questione.

   Danilo Lupo

    02 ottobre 2010 - da Telerama: TGRama

A Veglie rispunta la questione Sansificio
Arrivata al Comune una richiesta da parte di una cooperativa agricola di oltre 8000 soci.