La seduta del 5 maggio è
stata aperta alle ore 17,45 ed è stata chiusa alle ore 20,30 circa.
Presenti 20 consiglieri.
Assente un consigliere.
Al momento del voto
assenti due consiglieri, giustificati.
Sono intervenuti: il sindaco, un assessore, un consigliere di
maggioranza e tre consiglieri di minoranza
ORDINE DEL GIORNO
1) Rettifica ed approvazione verbale della deliberazione del Consiglio
Comunale n. 66 in data 30 novembre 2010;
Approvazione all'unanimità.
2) Esercizio Finanziario 2010 Approvazione rendiconto della gestione;
Votazione: 12 voti a favore e 7 contrari.
3) Esame mozione ex art. 32 del Regolamento per il funzionamento del
Consiglio Comunale avente ad oggetto Revoca deliberazione del Consiglio
Comunale n. 16 in data 15 marzo 2010 avente ad oggetto determinazioni
circa la cessione in comodato dello stabile comunale sito in Largo Parco
delle Rimembranze e sua riqualificazione funzionale per destinarlo a
Centro Polifunzionale Territoriale per Servizi Sanitari. Determinazioni
conseguenti. Votazione: 14 contrari (di cui un consigliere di
minoranza), 3 astenuti e 3 favorevoli. Respinta.
4) Interpellanza consiliare in data 15 marzo 2011 avente ad oggetto:
Interpellanza consiliare sulla nomina della Commissione per la Selezione
Pubblica per esami finalizzata al reclutamento di n. 2 unità di
personale a tempo indeterminato e pieno al profilo professionale di
Istruttore Direttivo (Cat. D Pos. Ec. D/1 C.C.N.L. Comparto Regioni
Autonomie Locali) Determinazione n. 112 del 15/11/2010 Risposta;
5) Interpellanza prot. n. 5614 in data 18.04.2011 avente ad oggetto
Interpellanza ex art. 31 del Regolamento per il funzionamento del
Consiglio Comunale in merito al trasferimento di alcuni Uffici dalla
Sede Comunale di Largo Parco delle Rimembranze alla Sede dei Servizi
Vari di Via Salice. Risposta;
6) Interpellanza prot. n. 5615 in data 18.04.2011 avente ad oggetto
Interpellanza ex art. 31 del Regolamento per il Funzionamento del
Consiglio Comunale in merito ai lavori di ampliamento delle strade
provinciali Veglie Porto Cesareo e Veglie Torre Lapillo e della
adeguatezza della viabilità sostitutiva. Risposta.
Le interpellanze non si votano.
I punti più importanti della seduta sono stati: il secondo e il terzo.
L'approvazione del conto consuntivo del 2010 consente di partire subito
con gli investimenti e con l'accensione dei mutui per le opere previste
nel 2011.
Rinvio alla relazione allegata per i contenuti
del consuntivo e per la situazione economico-finanziaria del Comune. E'
divisa in tre parti: il grave problema dei residui attivi, i dati più
importanti della gestione del 2010, le valutazioni politiche in
riferimento anche al federalismo municipale.
Il dibattito è stato, a tratti, vivace, con logiche politiche scontate:
chi è all'opposizione vota sempre e comunque contro le delibere di
bilancio predisposte dalla maggioranza. In sintesi, dei due consiglieri
di opposizione intervenuti uno ha dichiarato di votare contro per il
dovere di difendere la passata amministrazione, l'altro perché non trova
alcuna forma di dialogo tra maggioranza e opposizione.
Molto problematica è stata la discussione sulla mozione presentata da
una parte della opposizione sul Centro Polifunzionale Territoriale per
Servizi Sanitari.
C'è accordo unanime sulla importanza e necessità di avere il Centro a
Veglie. I problemi nascono sulla ubicazione (sede comunale o struttura
di via Salice) e sulla opportunità di svolgere un referendum tra i
cittadini per l'ubicazione. I ritardi per una decisione definitiva
nascono in parte dalla difficoltà di scelta sulla ubicazione e in parte
sulla fase di transizione delle ASL pugliesi che sono in attesa del
nuovo Direttore Generale che dovrebbe essere nominato tra qualche
giorno.
E stato chiesto il ritiro della mozione e il rinvio della sua votazione
a dopo la nomina del Direttore Generale. Il presentatore non ha voluto
ritirare la mozione, che, messa ai voti, è stata respinta. Da un punto
di vista amministrativo con la bocciatura della mozione non cambia
nulla: il CPT si farà. Con il nuovo Direttore saranno definiti meglio i
contenuti della convenzione da firmare e la ubicazione del Centro.
Antonio Greco
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Si esamina il consuntivo di un anno, il 2010, gestito da questa
Amministrazione solo per nove mesi.
Metto in rilievo il problema dei residui, i dati essenziali del
risultato della gestione di competenza dell’anno 2010 e poi concludo con
alcune valutazioni politiche.
1) Il riaccertamento dei residui attivi e passivi da parte dei
funzionari
E’ un atto propedeutico, dovuto per legge, all’approvazione del bilancio
consuntivo. Si tratta di capire quanti soldi il Comune ha accertato di
dover avere da cittadini ed enti per gli anni passati ma che non ha
ancora riscosso (residui attivi) e quante somme il Comune ha impegnato
negli anni passati e non ha ancora pagato (residui passivi).
In particolare i residui attivi, dal 2006, sono diventati un grave
problema per il Comune di Veglie. Perché?
Il riaccertamento dei residui è un atto compiuto dai responsabili dei
sei settori che hanno iscritto nel consuntivo del 2010 residui attivi
per un totale di € 6 milioni e 400 mila circa da incassare. E questo è
nella norma. Quale è il problema? Il problema è che un sesto del totale
di questi residui attivi è molto vecchio (2001, 2003, 2004, 2005), per
un totale di quasi un milione e 400 mila circa di euro.
Con determina n. 6 del 30.3.2010 (Reg. Gen. N. 130 del 30.3.2010) (atto
di cui l’attuale Amministrazione ha dovuto semplicemente prendere atto
perché è subentrata dopo) questi residui attivi del 2001-2005 erano
stati mantenuti in vita nei diversi rendiconti senza, dopo anni,
riuscire ad incassarli. E questo ogni anno, dal 2005 in poi.
Previo atto di indirizzo politico, una attenta verifica e una
ricognizione oculata di questi residui anzianotti hanno portato i
funzionari a eliminare 365 mila € di residui attivi, per più motivi
divenuti inesigibili (soprattutto per previsioni sbagliate o gonfiate),
prevalentemente dovuti a mancato “recupero evasione Imposta Comunale
Immobili” e a mancato “recupero evasione TAssa Rifiuti Solidi Urbani”.
Ma negli stessi capitoli (recupero evasione ICI e TARSU) rimangono
ancora da recuperare residui attivi “anziani” (di esercizi prima del
2006) per circa un milione di euro. I funzionari e l’organo di revisione
ritengono “che sussistono i requisiti per il loro mantenimento”. Ad
oggi. E si farà di tutto per il recupero. Questi requisiti, però,
reggeranno alla prova più attenta della riscossione e a qualche
imprevisto economico-finanziario a cui è sempre soggetta una pubblica
amministrazione?
Come fa un comune a presentarsi alla sfida del nuovo federalismo
municipale (“addio ai trasferimenti, arrangiatevi con le entrate
proprie”) se si regge su somme accertate dieci anni fa e non ancora
riscosse?
Fino a quando queste somme non saranno incassate il bilancio di questo
comune ballerà sempre sull’orlo del baratro dell’incertezza e sul
rischio del fallimento.
2) Risultato della gestione di competenza del 2010
In sintesi:
- Accertamenti (o entrate): € 9.259 mila
- Impegni (o spese): € 9.152 mila
Avanzo di amministrazione: € 106.849.
Sarebbe stato di 332 mila euro, quasi tutto per maggiori entrate
rispetto alle previsioni (es. è stato recuperato un maggior credito IRAP
e credito IVA per € 138.000,00), se non avessimo dovuto svalutare più di
€ 300 mila di residui attivi.
a) Alcune voci specifiche del consuntivo 2010.
Personale: a Veglie i dipendenti comunali al 31.12.2010 erano 53. Il
costo pro-capite del personale per abitante a Veglie è di € 154,00. La
media nazionale è di € 273,00. Il rapporto personale/abitanti a Veglie è
di 1/271. In Italia è di 1/129. Se a Veglie dovessimo considerare la
media nazionale, il Comune avrebbe una dotazione organica di 111
dipendenti, più del doppio di quella attuale.
Incidenza del costo del personale sulla spesa corrente: a Veglie tale
percentuale è del 30,24%, mentre il dato indicato dalla legge sulla
stabilità è del 39%. Ciò significa che secondo lo Stato italiano un
comune come il nostro, per essere considerato virtuoso, deve presentare
una percentuale massima del 39% rispetto alla spesa del personale sul
totale delle spese correnti. Il nostro Comune è sotto questo limite di
nove punti percentuali. Nel 2010 le spese per il personale sono state
ridotte di 8 mila euro rispetto al 2009.
Sono semplici constatazioni sui numeri del personale, risorsa
imprescindibile dell’azione amministrativa. Non intendo dire che il
personale è poco. Intendo dire che una struttura amministrativa che non
può puntare a un numero maggiore di personale (per legge non è più
possibile anche a volerlo) deve puntare a qualificare maggiormente il
personale esistente se vuol rispondere con più coerenza ai bisogni e
alle aspettative della sua popolazione e alla sfida del prossimo
federalismo municipale.
Pressione tributaria: questo dato esprime il carico fiscale pro-capite
richiesto dal Comune di Veglie ai suoi abitanti. Il nostro dato
riferisce di un carico fiscale per l’anno 2010 di € 241,00 pro-capite
rispetto alla media dei comuni a livello nazionale che si assesta a €
533,00.
Con questo non voglio dire che bisogna aumentare la pressione fiscale
per adeguarla a quella nazionale. Anzi. E’ una semplice constatazione
per indicare la disomogeneità della pressione fiscale esistente negli
ottomila e 200 comuni italiani.
Trasferimenti dello Stato: questo dato evidenzia la dipendenza del
Comune dai trasferimenti statali, espresso in euro-pro-capite. A Veglie
per ogni abitante lo Stato trasferisce in media € 188,00. In questo dato
non sono considerati i trasferimenti di Regione e Provincia. Il dato
della media nazionale dice che i trasferimenti statali ammontano a €
251,00 pro-capite.
Rigidità di bilancio: misura l’incidenza delle spese obbligatorie
(personale, interessi passivi, rimborso di prestiti) rispetto alle
entrate correnti. Maggiore è il valore, minori sono le possibilità di
manovra per altre spese. Questo dato si assesta al 36,77%. La media
nazionale è del 41,80%.
Tarsu: per quanto riguarda i rifiuti il dato del nostro comune è
decisamente sfavorevole. La media vegliese, per il 2010, infatti si
posiziona a € 103,00 per abitante, senza le spese per spazzamento ed
altro. La media del dato italiano è di € 81,60.
Altri due dati che non hanno riferimenti nazionali:
-Debiti fuori bilancio: € 62 mila, di cui 44 mila per sentenze esecutive
(3 del 2008 e 1 del 2009) e 17 mila per acquisizione di beni e servizi
del 2009 senza impegno di spesa. Gli atti sono stati inviati alla
competente Procura della Sezione Regionale della Corte dei Conti in data
15.4.2011, prot. n. 5466.
-Debito: nel 2010: 9.220 mila (€ 643 a testa per abitante). Paghiamo €
843 mila annui per ammortamenti (€ 58 a testa).
-Incidenza della spesa corrente pro capite: misura l’onere che ciascun
cittadino sostiene per finanziare l’attività ordinaria dell’ente. A
Veglie il dato è di 478,29 € per abitante.
b) I fatti più importanti di nove mesi amministrativi:
- è stato rispettato il patto di stabilità;
- la spesa per interessi sull’anticipazione di cassa è stato di soli €
580,00;
- è stata razionalizzata la spesa (riduzione della spesa corrente di
carattere discrezionale) mediante:
o la riduzione dei settori: da nove a sei;
o gli amministratori che nel 2009 sono costati € 180 mila, nel 2010 sono
costati 100 mila € in meno. I 76 mila euro iscritti a consuntivo sono
serviti, prevalentemente, per pagare tre mesi di indennità agli
amministratori della passata consiliatura;
o la definizione bonaria di tantissime liti e di piccoli contenziosi
(sinistri vari): oltre 33 determine per chiudere 45 contenziosi;
- l’Ufficio tributi ha regolarizzato procedure accertative avviate nel
2005 e mai definite con le procedure esecutive;
- sono state espletate le procedure di mobilità relative a 8 posti e
avviata una procedura concorsuale per due posti di categoria D stante
l’infruttuoso esito della mobilità esterna;
- la raccolta differenziata è passata dall’11,85 al 24%;
- sono stati approvati e chiesto il finanziamento POI-energie
rinnovabili per il progetto per lavori di efficientamento energetico
della scuola Marconi e per il progetto per la realizzazione di un
impianto fotovoltaico presso la struttura fieristica; il comune ha
aderito al Patto dei sindaci per il risparmio energetico;
- sono state avviate le procedure per la progettazione del PUG;
- sono state sbloccate le procedure per molti comparti: approvazione
c1-6, adozione c1-17, incarico all’Ufficio Urbanistica per redazione
piano particolareggiato c1-3 e c1-10;
- sono pronti, dopo un anno di studio e di confronto, gli avvisi per
l’affidamento della gestione a terzi di molta parte del patrimonio
comunale (Convento dei Francescani, Mercato coperto, piccola struttura
di via Salice a destra, chiesa di santo Stefano, la macchia di
Lupomonaco);
Agli assessori il compito di completare questo quadro molto scarno.
3) Osservazioni politiche
Il risanamento graduale del bilancio, obiettivo politico primario di
questa amministrazione, risponde a due esigenze:
-alla necessità di interrompere la logica economico-finanziaria di chi
ha speso solo con la presunzione di poter incassare;
-alla necessità di dover intraprendere il percorso del nuovo cammino del
federalismo municipale senza dover caricare sulle spalle degli
amministratori di domani responsabilità che appartengono al passato.
Il nostro paese sta affrontando un cammino molto difficile. Abbiamo
fatto tanto nei nove mesi del 2010. Il progetto di una Veglie Futura è
stato abbozzato ma non ancora percepito dai cittadini.
Mi pongo, per il settore economico finanziario di mia competenza, due
interrogativi:
- quando questa amministrazione può iniziare a respirare
finanziariamente per poter rispondere alle legittime attese dei
cittadini?
- cosa ci dobbiamo inventare per rispondere alla nuova riforma
municipale, dal momento che questa punta tutto su “nuove” entrate locali
(gettito imposta registro e bollo sui contratti di locazione, imposta di
soggiorno, imposta di scopo …) che non rispondono al tessuto
socio-economico del nostro Comune?
Non azzardo se affermo che tutto il Consiglio (maggioranza e minoranza)
è doverosamente impegnato a dare risposte serie a questi due
interrogativi. Ma non è altrettanto azzardato affermare che senza scelte
partecipate e condivise con i cittadini le future scelte
economico-finanziarie, qualunque esse siano, della nuova riforma
municipale non hanno gambe.
Veglie 5 maggio 2011
Antonio Greco
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