In Italia tra pochi giorni ci si dovrà esprimere su un referendum
abrogativo. I quattro quesiti referendari sono di vitale importanza,
perché dal loro esito potrebbe migliorare o peggiorare la qualità della
vita di noi tutti.
I primi due quesiti riguardano la gestione del servizio idrico (acqua
pubblica); il terzo quesito chiede al popolo italiano di esprimersi
nuovamente sul nucleare (già il referendum del 1987 lo aveva
definitivamente sepolto); il quarto quesito referendario tratta della
legge sul legittimo impedimento per il presidente del consiglio e per i
ministri.
Ma come si è arrivati alla consultazione popolare del 12 e 13 giugno
2011?
I quesiti sui servizi idrici derivano da un’iniziativa civica promossa
dal “Forum Italiano dei movimenti per l’acqua”, mentre i quesiti sul
nucleare e sul legittimo impedimento sono stati organizzati su
iniziativa di associazioni ambientaliste, dal partito dell’IdV (Di
Pietro) e dai vari partiti della sinistra.
E il PD?
Beh, sul PD occorre fare alcune precisazioni, mettere alla luce fatti
molto interessanti, che ci permettono di apprezzarne le abilità
surfistiche (cavalcare l’onda).
Nel luglio del 2006, Linda Lanzillotta (deputata dell’Ulivo, divenuto PD
il 14 ottobre 2007) ministro per gli Affari Regionali dell’ultimo
governo Prodi, presenta il DDL n° 772 per il riordino dei servizi
pubblici locali. Disegno di legge ratificato dall’allora ministro Pier
Luigi Bersani (Ulivo/PD) e da altri tre ministri: Giuliano Amato (Ulivo/PD),
Antonio Di Pietro (IdV) ed Emma Bonino (Radicali).
Il DDL n° 772 è importante perché avvia quel progetto che apre le porte
dell’affidamento a soggetti privati di servizi pubblici (anche di quello
idrico). Ecco quanto si legge nel DDL: “… consentire eccezionalmente
l’affidamento diretto a società a partecipazione mista, pubblica e
privata”.
Qualche mese prima della caduta del secondo governo Prodi (avvenuta il
24 gennaio 2008), l’allora ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi
Bersani incontra Samuel Wright Bodman, ministro dell'energia degli USA e
uomo di fiducia dell’allora presidente George W. Bush. E’ il 13 novembre
del 2007.
In quell’incontro si parla di energia nucleare e del futuro che essa può
avere in Italia. Bersani rassicura Samuel Wright Bodman con queste
parole: “il referendum del 1987 ha soltanto sospeso e non chiuso i piani
nucleari dell'Italia” e “l'Italia non è fuori dalla produzione di
energia atomica”. Parole riferite dall’ambasciatore Richard Spogli.
L’incontro si chiude con la firma sul trattato bilaterale Italia-Usa per
lo scambio di informazioni sulla ricerca atomica civile (il Global
Nuclear Energy Partnership).
A Carpi, nella primavera del 2008, un gruppo di cittadini costituisce il
Comitato contro la privatizzazione dell’AIMAG (una società che gestisce
gas, rifiuti e acqua), perché sostengono che l’ingresso del privato
possa aumentare le bollette e ridurre la qualità e l’efficienza del
servizio.
Nel settembre del 2008, a pochi giorni dal referendum comunale promosso
dal Comitato contro la privatizzazione dell’AIMAG, l’allora ministro
ombra dell’economia del PD, Pier Luigi Bersani, arriva a Carpi per
sostenere la volontà della giunta comunale a guida PD di cedere ai
privati il 40% delle azioni dell’AIMAG possedute dal comune.
Circa sette mesi fa (16 novembre 2010), l’attuale segretario del PD Pier
Luigi Bersani ha presentato una proposta di legge sulle disposizioni per
il governo delle risorse idriche e la gestione del servizio idrico
integrato. Nel testo si legge che “l’assemblea d’ambito affida la
gestione del servizio idrico integrato secondo criteri di efficacia,
efficienza ed economicità a soggetti privati, pubblici o misti”.
Infine, ben sei dei 13 fondatori del comitato per il NO al referendum
sull'acqua sono iscritti al PD. Ecco i fantastici sei: Luigi Antonio
Madeo (membro dell’assemblea nazionale del PD), Fabio Santoro
(autorevole esponente del PD napoletano), Giacomo d’Arrigo
(rappresentante del PD e responsabile di Anci Giovani), Massimiliano
Dolce (presidente del consiglio comunale del Comune di Palestrina – PD),
Antonio Iannamorelli (consigliere comunale PD a Sulmona), Giusy Gallotto
(dirigente del PD di Salerno e già collaboratrice del ministro agli
affari regionali Lanzillotta nel secondo governo Prodi).
Il 12 e 13 giugno, spero ci sia una grande mobilitazione popolare per
tutti e quattro i quesiti referendari, auspicando una netta vittoria del
SI.
Penso che il superamento del quorum, al referendum, possa rappresentare
per l’Italia una ulteriore spinta per uscire fuori da un periodo
tormentato.
L’Italia non ha più bisogno di abili surfisti che sappiano cavalcare
l’onda del momento. L’Italia è un’onda lunga più di quindici anni che
deve essere governata.
Giuseppe Toma
Veglie, 07.06.2011
|