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Lettere

21 marzo 2012 - da wallstreetitalia.it

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CELLULARI E TUMORI: CIO' CHE LE LOBBY NON DICONO
da wallstreetitalia.it

 

Intervista a Riccardò Staglianò, autore di "Toglietevelo dalla testa".

DOMANDA - Un uomo per vent'anni ha trascorso circa sette ore al giorno al cellulare. Ora è stato colpito da un pericoloso tumore al cervello. Il caso, che riguarda un torinese di circa 45 anni, è stato segnalato alla Procura di Torino per accertare se ci sia una relazione. Il pm Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo. Tu parli della correlazione fra tumori e cellulari in Toglietevelo dalla testa (Chiarelettere, 2012). Che ne pensi?

STAGLIANO' - Posso dire che ho mandato il libro a Guariniello, appena uscito, perché pensavo fosse utile che lo avesse. Detto ciò, questa inchiesta è una novità importante perché Guariniello è un magistrato molto bravo e questa storia è la prima di questo genere. In realtà, però, è la prima finita su tutti i giornali. Ma nel libro racconto un'altra storia che è il vero primo caso internazionale. Lo affronto nel primo capitolo di Toglietevelo dalla testa, quando parlo di Innocente Marcolini ex manager bresciano che passa una decina di anni attaccato al telefono cellulare e cordless (attenzione, perché il grande dimenticato di questa storia è il cordless, che funziona con la stessa tecnologia del cellulare). Bene, Marcolini è stato risarcito con una indennità di malattia professionale dall'Inail per il suo tumore al trigemino che i magistrati di Brescia hanno ritenuto essere dovuto a questo uso molto intenso e molto lungo di cellulare.

Quindi, questo caso venuto a galla nelle ultime ore è importantissimo ma è il secondo in Italia. Ed è anche uno dei primi al mondo in cui si discute in aule giudiziarie, perché tante cause sono aperte, soprattutto negli Stati Uniti, ma questo è il primo in cui questa correlazione forte è presa piuttosto sul serio da un Tribunale.

DOMANDA - Sarebbe il caso di scrivere sul cellulare "Provoca il cancro", un po' come avviene sulle sigarette?

STAGLIANO'- Beh, in parte una cosa del genere c'è già, e sono quelle misteriose istruzioni nei manuali dei cellulari che dicono di usarlo a 1,5/2,5 centimetri dalla testa. Peccato che però queste indicazioni così rilevanti non dicano cosa succede se i dispositivi come tutti li usano, cioè sotto queste distanze di sicurezza. Ecco, questo i manuali non lo dicono però è abbastanza evidente che la spinta che li ha portati a mettere queste cautele è di ordine giudiziario, nel senso che si parano nei confronti di possibili cause tipo questa del fascicolo di Guariniello. E' ovvio, comunque, che queste indicazioni sono assolutamente insufficienti, perché il rischio andrebbe dichiarato in maniera ben evidente e non a pagina 11 del manuale in corpo 8.

Aggiungo che per esempio in Israele c'è un Disegno di Legge ad hoc secondo il quale i produttori di cellulari dovrebbero prevedere un messaggio all'apertura del dispositivo dove si ricorda all'utente che l'apparecchio emette onde elettromagnetiche e le onde elettromagnetiche, stando all'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro del 31 maggio scorso, sono potenzialmente cancerogene. Non solo, questo Disegno di Legge che è stato in discussione nel Parlamento israeliano dice anche un'altra cosa, sul versante degli operatori imporrebbe anche agli operatori di mandare ogni giorno un Sms (gratuito ovviamente) che ricorda le stesse cose.

Questo Disegno di Legge per il momento non è passato e non è detto che passi ma testimonia uno spostamento internazionale. Ricordo anche che in Francia da due anni esiste una legge che tra le altre cose vieta la pubblicità dei cellulari rivolta agli under 14, come si faceva con il fumo, impone la vendita obbligatoria con l'auricolare e l'esposizione da parte dei rivenditori dei vari livelli di radiazione che i diversi modelli emettono.

Disposizioni analoghe esistono in Gran Bretagna dove è fortemente sconsigliato l'uso per gli under 16, e ancora in Russia, in Finlandia e in tanti altri paesi.
In tutto questo la vera domanda che mi sembra importante è questa, il nostro Ministero della salute cosa fa? Esiste anche, a peggiorare il quadro diciamo così, un parere del Consiglio superiore della sanità del 15 novembre scorso che pur tra molti distinguo dice una cosa molto chiara a cui è stata data pochissima pubblicità, ovvero che dei cellulari non bisogna farne un uso indiscriminato. Consiglia come precauzione l'uso di auricolari e vivavoce e per i bambini caldeggia un uso limitato alle strette necessità. Questo parere non si è ancora trasformato in nessuna misura pratica. Cosa aspettiamo? Adesso c'è anche questo fascicolo aperto da Guariniello, mi sembra che il Ministero della salute dovrebbe battere un colpo.