Ho letto sullo scorso numero di Controvoci, pubblicato nel mese di
ottobre, l’articolo di prima pagina (ndr:
leggi l'articolo). Premetto che non so chi siano le
“persone che sostengono che Controvoci, nato e cresciuto in seno ad una
parrocchia, non debba occuparsi di politica, ma limitarsi ad essere un
bollettino parrocchiale”; ritengo perciò opportuno intervenire
sull’argomento, perché di recente mi è capitato di avere con alcuni
componenti della redazione uno scambio di opinioni a tal proposito.
Credo che sia doveroso chiarire, senza alcuna polemica, che le critiche
rivolte al giornale, almeno secondo la mia modesta opinione, non sono
legate al fatto che esso si occupi di politica, quanto al modo in cui
spesso se ne occupa.
Permettetemi di dissentire dalla vostra affermazione relativa ad “un
impegno portato avanti liberi da qualunque logica di partito o da
retaggi ideologici”. Se così fosse, sarei perfettamente d’accordo con
voi, ma i giudizi espressi in varie occasioni e il tono spesso polemico
dei vostri articoli riguardanti la politica locale, mi appare talvolta
più una chiara presa di posizione, che una reale volontà di far emergere
la verità dei fatti. Non nascondo che più volte mi sono chiesto se non
fosse più giusto chiamare la testata “Contro-parte” e non “Contro-voci”.
Capisco anche che sia alquanto difficile riuscire a fare informazione
con estrema oggettività, come sarebbe auspicabile, ma se dobbiamo fare
“opposizione” (indipendentemente dal colore delle amministrazioni) lo
possiamo fare in altra sede. Se il fine ultimo del vostro agire è la
ricerca del bene comune, credo che questo vada fatto nel rispetto delle
persone e delle opinioni contrarie.
Per quello che riguarda l’ultima critica che riportate nella parte
finale dell’articolo, vorrei aggiungere che quanto dite è sacrosanto: la
Chiesa deve accogliere atei e miscredenti col fine però di
evangelizzarli trasmettendo loro il messaggio di Cristo; non deve
accadere il contrario, cioè che l’ateo o il miscredente converta la
Chiesa ad altri “credo”.
Veglie, 14 novembre 2012
Renna Aurelio
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