Bimbi  e mamme   a cura di Daniela Della Bona

 

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 Le informazioni riportate in questo articolo sono tratte dalle riviste: Io e il mio bambino – giugno 2003 – Sfera Editore  e  Bimbisani & belli – novembre 2202 – Unistar s.r.l.

 

Proteggiamoli dai “veleni” di casa

 

Le nostre case, purtroppo, sono dei veri e propri contenitori di “veleni”, con i quali i piccoli rischiano di venire a contatto a partire dal momento in cui iniziano a gattonare o a camminare (nel girello o da soli). Tra questi veleni abbiamo i farmaci, le piante, i detersivi, i prodotti per l’igiene.

Proviamo ad esaminare, ora, il comportamento più corretto da assumere, nel caso in cui si renda necessario soccorrere il nostro piccolo ed imprudente esploratore in pericolo.

Nel caso in cui il piccolo abbia ingerito dei farmaci, si rende necessario il trasporto immediato al Pronto Soccorso più vicino, ricordando di portare con sé la confezione del farmaco ingerito.

I medicinali maggiormente nocivi, anche se ingeriti in piccole quantità, sono: i sedativi per la tosse, gli analgesici e gli antifebbrili, gli antipertensivi, i sedativi e gli antidepressivi, gli antistaminici, la pillola anticoncezionale, gli anticonvulsivanti e gli anticoagulanti, i vasodilatatori, gli antidiabetici.

Se il bambino, invece, ha ingerito piccole quantità di foglie, bacche o rami di piante o le ha semplicemente mordicchiate, è meglio telefonare immediatamente al pediatra, il quale suggerirà i farmaci più opportuni da far assumere al bambino (solitamente il carbone attivo in polvere, poiché limita l’assorbimento di eventuali tossine) e dopo recarsi al Pronto Soccorso più vicino, dove verranno somministrati al piccolo dei farmaci per indurre il vomito o  verrà praticata, nei casi più gravi, una lavanda gastrica. Anche in questo caso è preferibile portare con sé, al Pronto Soccorso, un rametto o un fiore della pianta ingerita.

Le piante più comuni all’interno e all’esterno delle nostre case, le cui parti contengono sostanze irritanti o, addirittura, velenose sono: il ficus benjamin, la stella di natale, il ficus elastica, la dieffenbachia, l’ortensia, il lauroceraso, l’oleandro, l’azalea, il ciclamino, l’erica, l’eucalipto, il giacinto, il glicine, il mughetto, il vischio.

Gli effetti di una loro accidentale ingestione possono essere, a seconda dei casi: irritazione,  nausea, vomito, dolori addominali, aritmie cardiache, diarrea, disidratazione, vertigini, sete intensa, dilatazione delle pupille, visione doppia, stato di incoscienza, collasso.

Nel caso di semplice contatto con la pelle o con gli occhi, è sempre utile effettuare subito un lavaggio con acqua corrente e consultare il pediatra.

Se il piccolo ha ingerito un detersivo, è indispensabile accompagnarlo al Pronto Soccorso più vicino, portando con sé il flacone del prodotto ingerito. Solo per l’ingestione di un antiruggine esiste, invece, un antitodo: i sali di calcio in varie formulazioni.

Tutti i detersivi sono tossici e quindi pericolosi, ovviamente in misura differente. Gli effetti più frequenti e più gravi della loro ingestione sono: lesioni a livello della bocca, all’esofago e all’apparato gastrico; irritazione, vomito, convulsioni e, nel caso di inalazione, polmoniti; insorgenza di aritmie cardiache, di problemi neurologici e muscolari; stato di euforia seguito da sopore, che può aggravarsi fino al coma.

Gli antiruggine a base di acido fluoridrico, poi, non danno segnali evidenti, in quanto non sono irritanti, però, se entrano in contatto con le mani, determinano una seria vasocostrizione dei capillari che, nei casi più gravi, può portare alla necrosi con perdita delle falangi (cioè le dita).

L’ingestione di prodotti per l’igiene è sicuramente meno pericolosa.

Gli effetti possono essere: irritazione, aumento della salivazione, vomito.

Il problema maggiore è rappresentato dalla presenza di schiuma che potrebbe provocare seri problemi alla respirazione.

Per questo è assolutamente sconsigliato dare da bere al piccolo, che abbia ingerito uno di questi prodotti, per almeno un’ora, poiché potrebbe aumentare la schiuma nello stomaco, con risalita nell’esofago e nelle vie aeree e conseguente soffocamento.  Inoltre, a livello dei polmoni, la schiuma può provocare una polmonite di tipo chimico a distanza di 24-36 ore.

Anche in questo caso, dunque, è raccomandabile consultare un pediatra e, se necessario, ricorrere al Pronto Soccorso. 

 

Ricordate sempre che, in tutte le fattispecie descritte sopra, ricorrere al “fai da te”, serve solo ad aggravare la situazione. Evitiamo dunque di provocare il vomito al bambino o di somministrargli, di nostra iniziativa, degli antiveleni o dell’acqua, in quanto peggioreremmo le cose e renderemmo più difficile la diagnosi del medico. Evitiamo di dargli da bere del latte, perché non solo non ha azione disintossicante, ma, in alcuni casi, potrebbe favorire l’assorbimento delle sostanze tossiche.

 

Per completare l’informazione, ecco gli indirizzi dei maggiori centri anitiveleni presenti sul territorio nazionale, ai quali potete rivolgervi in alternativa al Pronto Soccorso o per avere maggiori informazioni:

-      Milano, Centro Antiveleni presso Ospedale Nicuarda Ca’ Granda , tel. 02/66101029

-      Torino, Centro Antiveleni Istituto Anestesia e Rianimazione, tel. 011/6637637

-      Padova, Dipartimento di Farmacologia e anestesiologia, tel. 049/8275078

-      Genova, Centro Antiveleni Ospedale San Martino, tel. 010/352808

-      Bologna, Centro Antiveleni presso Ospedale Maggiore, tel. 051/6478955

-      Firenze, Servizio Autonomo di Tossicologia ASL10 D/università degli Studi di Firenze, tel. 055/4277238

-      Roma, Centro Antiveleni Policlinico Gemelli, tel. 06/3054343

-      Roma, Centro Antiveleni Policlinico Umberto 1°, tel. 06/490663

-      Napoli, Centro Antiveleni presso Ospedale Cardarelli, tel. 081/7472870

-      Reggio Calabria, Centro Antiveleni presso Ospedale Riuniti, tel. 0965/811624

-      Catania, Centro Antiveleni presso Ospedale Garibaldi, tel. 095/7594120

-      Lecce, Centro Antiveleni presso Ospedale Vito Fazzi, tel. 0832/665374

 

                                                            Daniela Della Bona