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(Torna) DA 0 A 12 MESI Ecco di seguito le varie tappe di sviluppo
psicomotorio del bambino, attraverso le quali, gradualmente, il piccolo
acquisterà la propria autonomia e indipendenza. Vale la pena ricordare che ogni bambino ha
i suoi tempi, i suoi ritmi di crescita e di sviluppo, per cui le tappe di
cui sotto sono solo indicative di un percorso che è del tutto personale.
I primi sei mesi Per tutto il primo mese il bambino dorme
per la maggior parte del tempo, è ancora inerme anche se, di riflesso,
stringe i pugni, spalanca le braccia e le gambe. Ascolta con grande
interesse la voce delle persone e riconosce la voce della mamma, sentita
tante volte nel pancione. Durante il secondo mese è più sveglio,
segue con lo sguardo i volti e gli oggetti, sorride a chi lo coccola. A tre mesi comincia a manifestare la
propria gioia scalciando e agitando le braccia. Solleva la testa e cerca
di mantenerla eretta quando è in braccio, afferra gli oggetti ed emette i
primi suoni o versi. A quattro mesi è in grado di girarsi di
lato mentre è disteso, riconosce la mamma, sorride sonoramente e comincia
a prendere coscienza di sé come persona distinta dalle altre, anche se
ancora si identifica nella figura materna. A cinque mesi si porta il piede alla bocca
e si ciuccia l’alluce. Distingue le persone amiche dagli estranei e
capisce dal tono della voce i sentimenti di chi gli parla. Porta tutti gli
oggetti in bocca. A sei mesi sta seduto da solo, guardando
il mondo da una nuova prospettiva. Gioca con gli altri e vocalizza in modo
diverso. Dal punto di vista psicologico ed emotivo,
dalla nascita al sesto mese circa, il bambino sente la mamma come parte di
sé, estensione della propria persona. Gli basta lanciare un vagito e
tutto viene a sistemarsi come per magia: la mamma è sempre lì ad
esaudire ogni suo desiderio. La simbiosi tra madre e figlio, rafforzata
dall’allattamento al seno, contribuisce in maniera essenziale alla
creazione di una solida “fiducia di base” (autostima) nel bambino,
grazie proprio alla generosità e all’amore con cui la madre soddisfa le
sue esigenze fisiche e affettive. Non è mai troppo l’amore
che gli si può dare, soprattutto in questa fase iniziale della vita. Dai 7 mesi ad un anno Dal settimo mese fino al compimento del
primo anno di vita, il bambino progredisce di giorno in giorno in maniera
sorprendente. E’ incuriosito da tutto ciò che lo
circonda. Afferra gli oggetti, anche i più piccoli e li esamina
utilizzando la vista, il tatto e il gusto. Si diverte a vedere e a
“sentire” cadere gli oggetti per terra. Cerca man mano di sollevarsi
in piedi o di gattonare per raggiungere gli oggetti lontani. Intorno ai
dodici mesi inizia a muovere i primi passi da solo. Imita i gesti e
comincia a sillabare, fino a pronunciare le prime brevi parole intorno
all’anno di vita. E’ alla continua ricerca di stimoli nuovi e passa le
sue giornate ad esplorare gli ambienti circostanti. Iniziando a gattonare
e a muovere i primi passi impara a divenire sempre più autonomo ed
indipendente. Dal punto di vista psicologico ed emotivo,
i suoi primi spostamenti da solo, lo aiutano a prendere man mano le
distanze dal corpo della mamma. La curiosità per il nuovo è molto forte
e la maggiore distanza gli consente di guardare i genitori da lontano e di
riconoscere ancora più chiaramente la propria distinzione corporea da
loro. E’ il periodo della “paura di essere abbandonato”, che
scaturisce propria dalla nuova consapevolezza di essere un individuo
separato dalla madre. Si manifestano anche le prime paure verso gli
estranei. In questi mesi ha inizio un periodo di
“prove” che condurrà verso l’autonomia, esaltante sotto alcuni
aspetti, ma anche dolorosa e complessa, per le paure e le scoperte, non
sempre piacevoli, che comporta. Daniela Della Bona |