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a cura di G. Marcucci |
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15 febbraio 2004 - a cura di Gianluca Marcucci LA
“JUVENTINITE’” Il
calcio, si sa, è capace da sempre ad unire mentalità e posizioni ben
diverse fra loro quando c’è da criticare qualcuno o qualcosa. All’indomani
della spettacolare gara di ritorno delle semifinali della coppa Italia,
gli unici a credere che la Juventus abbia giocato una gara esemplare e
che abbia meritato di finire in finale sono Moggi, Lippi e gli
juventini. Gli
juventini, proprio loro! L’essere
juventino è, da sempre, considerato una patologia ben strana, non
ancora spiegata scientificamente. Alcuni
studi, infatti, hanno riscontrato che colui che viene colpito da questa
patologia, si crede invincibile, autoritario e cerca di rendersi
antipatico in qualunque situazione. In
alcuni casi, è stato verificato addirittura che questa patologia può
portare a credersi tutti dei piccoli Moggi (i famosi “moggini”) o a
emulazioni di giocatori, che hanno portato degli juventini a parlare con
alcuni passerotti di passaggio dal Delle Alpi. Di
certo, l’essere juventino, comporta il voler vincere a tutti i costi e
con tutti i mezzi possibili, tanto che alcuni di essi sono stati
sorpresi nell’intento di corrompere la traversa di una porta! Juventino,
infatti, è sinonimo di “non so perdere!”, di “siamo più forti
noi”, di “sport per noi vuol dire solo stravincere!”. Un
vaccino sta per entrare in commercio a breve per la cura della
juventinite, si tratta del farmaco Guariniello, una sorta di antibiotico
che eliminerebbe la smania di vincere a tutti i costi e riuscirebbe
addirittura a togliere una stella dalla maglia iridata bianconera! In
fondo, però, lo juventino, come la Juventus, ci riempiono la vita, sono
un poco come “Berlusconi e company”: se non ci fossero loro, chi ci
farebbe divertire?
10 marzo 2004 - a cura di Gianluca Marcucci
L’INGLESE CHE SOLO TOTTI POTEVA IMPARARE In ambito internazionale è importantissimo conoscere e parlare correttamente la lingua inglese. È per questo che il presidente della Roma Sensi, insieme a tutta la società giallorosa, ha reputato necessario che il capitano della squadra, Francesco Totti, impari l’inglese. Non riuscendo a costringere Er Pupone a frequentare un corso, è stato commissionato un dizionario Inglese-Pupone di cui forniamo alcuni stralci: 1.
when it wants, it wants. Quando
ce vò, ce vò. 2.
But make me the pleasure. Ma famme’r piacere. 3.
Don’t extend yourself. Nun
t’allargà. 4. But, from when in here? Ma da quanno’n qua? 5. Not even to the dogs! Manco a li cani! 6. What God taxi driver! Che Dio t’assista! 7. But what are you staying to make? Ma che te stai a fà? 8.
But who makes me make it. Ma chi me lo fa fa 9.
Right to be light. Giusto pe’ èsse chiari. 10. But of what! Ma de che! 11. How does it throw? Come te butta? 12.
I’am tired dead. So’ stanco morto. 13. Who wires you! Chi te se fila! 14.
Who has been seen, has been seen. Chi s’è visto, s’è visto. 15.
Today it’s not air. Oggi nun è aria. 16.
By fear. Da
paura! 17. Give it today and give it tomorrow… Daje oggi e daje domani… 18. Please re-take yourself! Aripijiate! 19.
Stay beef. Stai
manzo! 20.
I don’t care of less. Nun
me ne pò fregà de meno! 21.
We are at horse. Semo
a cavallo. 22.
There isn’t tripe for cats. Nun c’è trippa pe’ gatti. 23.
I’m so hungry that i don’t see. Ciò ‘na fame che nun ce vedo. 24. Roman jump in mouth Saltimbocca alla romana. 25.
You rejump me. M’arimbarzi. 26.
It doesn’t make a fold. Nun fa ‘na piega. 27.
I open you in two like a mussel. T’apro ‘n due come ‘na cozza. 28.
Speak like you eat. Parla come magni.
23 marzo 2004 - a cura di Gianluca Marcucci
ASPETTANDO IL MONDIALE DI CALCIO… … COSA SOGNA UN ITALIANO ALLA VIGILIA DI GERMANIA 2006
Giustizia è fatta! Dopo
i torti arbitrali subiti 4 anni fa in Corea, l'Italia si è presa la
tanto agognata rivincita ed è pronta a giocarsi la finale col Brasile. Siamo
ormai al termine di quello che, citando le parole del vicepresidente
della Fifa Luciano Moggi, verrà ricordato come "il mondiale più
pulito della storia". Ripercorriamo
il trionfale cammino degli azzurri: alle prese con un girone
eliminatorio proibitivo (Arabia Saudita, Isole Far Oer, Siberia
orientale) e nonostante le maligne insinuazioni sul fatto che il bambino
bendato che ha sorteggiato i gironi si è scoperto essere un nano di 42
anni di Forcelle soprannominato "Peppino mani di fata",
L'Italia si è qualificata a punteggio pieno grazie a tre rotonde
vittorie per 1-0. La
prima grazie a un sacrosanto rigore al 97' (la moviola ha svelato il
netto fallo su Inzaghi al quale, proprio mentre stava per calciare a
rete, il difensore avversario ha urlato "buh!"
sbilanciandolo). La
seconda con un gol più che regolare all'88' (è vero che Vieri era in
fuorigioco di 8 metri, ma la leggera svista arbitrale andava a
compensare un evidente fallo laterale a centrocampo negato agli azzurri
al 3' del primo tempo). La
terza con uno splendido colpo di testa in mischia di Cannavaro
(irrilevante la coltellata all'addome inferta da Gattuso al portiere
avversario: di falli così in area ce ne sono mille a partita, il calcio
non è gioco da signorine). Ironia
della sorte, negli ottavi di finale l'Italia si è trovata di fronte la
Corea del Sud, ma grazie ad un arbitraggio impeccabile dello
statunitense John Gotti junior, la compagine asiatica è stata travolta
per 3 a 0. Inutili ed infantili le recriminazioni dei coreani, che sono
arrivati all'appuntamento privi di 9 titolari, ritrovati peraltro 48 ore
dopo impiccati sotto un ponte di Londra. Il
duplice 2 a 0 con cui gli azzurri hanno eliminato poi Danimarca e
Inghilterra nei quarti e in semifinale, ci fanno ben sperare sull'esito
finale di questo mondiale. Ai
soliti maligni che sottolineano come i 4 gol di queste 2 partite siano
arrivati grazie a 4 papere dei portieri definite "sospette",
rispondiamo dicendo che i familiari degli estremi difensori di Danimarca
e Inghilterra, che erano stati rapiti alla vigilia delle partite con
l'Italia, sono stati liberati oggi e godono tutti di ottima salute,
orecchio più, orecchio meno. A
questo punto niente ci può fermare, il Brasile ci teme a tal punto che
stanotte i giocatori carioca non hanno chiuso occhio per la tensione (e
non certo perché l'albergo che li ospitava ha preso fuoco per cause
ancora da accertare). A
quella che si profila essere una vittoria annunciata assisteranno oggi
sia il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, sia il presidente
della repubblica ad interim Silvio Berlusconi. Il testo sopra riportato è un riassunto dell’articolo sul sito www.magnaroma.it
23 marzo 2004 - segnalato da Gianluca Marcucci; dal sito www.mangnaroma.it
CALCIO SPETTACOLO: GIOVANNI TRAPATTONI
"Il
nostro calcio è prosa non poesia"
14 aprile 2004 - segnalato da Gianluca Marcucci; dal sito www.mangnaroma.it CALCIO SPETTACOLO 2
…BOSKOV Rigore
e' quando arbitro fischia. |