Filo
d’erba dondolata dal vento dorato.
Nel grande creato si riflette il mistero.
Le stelle, la sera, il silenzio, la notte la luna.
Viso beato luminoso.
Una grande luce illumina il prato.
Sogno, dormo, solitario e muto.
Triste il cuore inventa l’amore.
Sogno una gran luce,
sogno un cielo stellato,
sogno una stella cadente.
Sogno. Sogno il miracolo.
Come una fanciulla innamorata,
dell’erbetta un mazzettin ne faccio,
e lo dono al mio amato.
Malinconica erbetta, infelice tu sei,
una carezza invano speri.
Le tue foglioline qualcuno ha tagliato.
Ti taglia la falce, ti calpesta il piede,
il tuo animo è in pena.
Neve e gelo la speranza cancella.
Le tue lacrime sono come perle di rugiada.
Al primo bagliore serene si adagiano
sulla terra bagnata.
Veleno, tristezza, solitudine e angoscia
ingoia il palato.
Nessuno ti porge un sostegno.
Nessuno ne compone un fascio.
Nessuno ti porge all’amato.
O caldo terreno, o giardin fiorito,
tu che possiedi i fiori più belli,
adagia un fiore sull’erbetta,
che soffre il freddo e il gelo.
Raccoglila in un fiocco azzurro.
Come azzurro è il mare.
Come azzurro è il cielo.
Caldo mattino, sole cocente,
risveglia la mia mente.
Accendi i tuoi raggi, riscalda la terra.
Ti lodo potente Signore,
che sul fiore ne scolpisci il colore.
Ti amo filo d’erba.
Il mio cuore ha paura.
Ecco il profumo di un fiore.
Ecco l’amore.
Ho fatto un bel sogno.
Sono felice campo ghirlandato!
Anch’io desidero un fiore sul capo.