In ricordo di Sara Scazzi

 

di Andrea Coppola

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Sono un angelo ma ero una donna
ancora non avevo scoperto il mondo
sognavo grandi sogni di bambina…
un amore eterno, una casa bellissima,
sognavo una giornata di mare.
Amavo ridere ed ero semplice,
camminavo per la strada senza pensare
che il mio tempo avrebbe cessato di battere
senza fiato…
io che potevo correre veloce e non stancarmi mai.
Mi hai presa, mi hai tolto il fiato e io mi chiedo il perché…
il mio corpo lì giù nelle tenebre, ho freddo,
io che amo il sole, la vita…
sono qui, non grido, non piango, aspetto che qualcuno mi trovi.
Lontano, lontano sento delle voci,
non grido, non piango, aspetto in silenzio.
Sono una piccola donna chiusa in me stessa,
ho freddo ma non toccatemi, non violate il mio corpo…
nessuno tocchi il mio corpo…perché strazi le mie membra?
Altrove volgi lo sguardo, lasciami ai miei sogni,
non sporcarli del tuo fango, il tuo arido cuore non comprende.
Aspetto nelle tenebre, non grido, non piango,
non toccatemi ma un angelo mi ha preso la mano
e mi ha detto che non devo temere.
Ho fatto il mio viaggio…ho trovato il sole, il mare…
ti lascio il mio corpo, la mia anima è volata lontana
perché Dio accoglie in sé i giusti.
Non grido, non piango, ora la mia anima è felice.