Madre  di Ada Culazzo

    

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Madonna, non più vergine, perché mi hai generato.
Ancora di salvezza, a te si ferma la mia vela.
Donna, per te ho commesso il mio primo peccato.
Rosa del mattino, che appassisce verso sera.
Erede di beni immensi, che poi mi hai regalato.

Nove lune mi hai portato nel tuo prezioso grembo,
mille giorni mi hai guidato per la strada della vita,
aggrappato con fiducia al tuo setoso lembo,
mentre desideravo di te la parte più ambita.

Un rosario di preghiere ogni sera hai recitato,
chiedendo al Padre nostro di vegliare su di me,
che vivevo tra i banchi ogni giorno più appagato
e che sfrecciavo sulla moto per tornare da te.

Madre, accogli nel tuo palmo proteso
le mie paure, le mie gioie e le mie delusioni,
tienile in serbo per il momento più atteso
quando le mie vittorie saranno le tue emozioni.

Tu nel mio mondo sei sempre presente,
vivi il tuo tempo su di un doppio binario,
figura di madre e di un padre assente,
mi dici le battute stando dietro il sipario.

Attore come me nessuno è così famoso,
su questo palco che a volte mi è nemico,
calcarlo insieme a te sarà meno faticoso,
madre ,guida il mio passo verso un mondo più amico