Che Mistero   di Lorenzo Iaia

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Il tuo volto brilli come il sole ora.
Quando miro la tua immagine
sento il sorriso di Dio su di me.
E brivido e fuoco mi assalgono:
allora assaporo l'ebbrezza del mistero.

Sono corso davanti alla scuola.
Ho passato al vaglio tanti giovani visi
ma il tuo non l'ho visto: l'intensa luce del meriggio
non è riuscita a sconfiggere dentro di me
il buio dell'angoscia.
Poi i miei piedi inarrestabili, come volo d'aquila,
mi hanno portato in mezzo a colorate folle di maschere
in piazza e per i viali
ma non ho riconosciuto in nessuna di esse
i tuoi indimenticabili occhi cerulei e le tue labbra di speciale vermiglio.

Così infiniti attimi e ore mi hanno tristemente
assalito e io quasi cadevo sconfitto,
ma all'improvviso una folgore di innumerevoli raggi e abbagli
mi ha avvolto: eri tu davanti a me!
Che inenarrabile calore, quanta gioia... che mistero!