Chiudi la pagina                                                         a cura di A.Chiara Coppola

BANCA ETICA

L’interesse verso la finanza etica in Italia sta diventando sempre più evidente. La presenza di un mercato di fatto ancora inesplorato sta portando i principali operatori finanziari a concepire prodotti etici sempre più evoluti con due obiettivi primari: soddisfare un bisogno crescente di finanza etica da parte degli investitori e contestualmente saturare il mercato rendendo più difficile agli operatori esteri sbarcare in forze nel nostro Paese. Oltre agli strumenti di raccolta, tuttavia, vi è un altro settore nel quale la competizione sta per partire ed è quello delle banche etiche.
Finora nel nostro Paese il concetto di Banca etica si sovrapponeva allo stesso nome. Banca Popolare Etica, infatti, era l’unico caso in cui la società civile, attraverso un percorso lungo e articolato, ha costruito un Istituto di Credito esclusivamente orientato da criteri etici rigidi e finalizzato a promuovere lo sviluppo compatibile, il microcredito e in generale indirizzare le risorse finanziarie raccolte dai propri clienti (principalmente soci) verso uno sviluppo del sociale.
E’ importante sottolineare come Banca Etica fondi le proprie radici sulla società civile, aspetto questo che la rende a volta lenta nelle proprie decisioni ma sempre rigorosa nell’applicazione dei principi da cui trae essa stessa origine.

La BANCA POPOLARE ETICA, esiste da oltre due anni,
con sede centrale in Padova. Il sito (www.bancaetica.com) ne è la proiezione, la presenza, nel mondo della comunicazione ed informazione telematica.
Sia chiaro: non si nega l'esigenza del profitto, cosa che sarebbe utopica e, a mio avviso, anche suicida. Vi si imposta, invece, un discorso, anche di valenza strategica e filosofica, circa la possibilità di uno sviluppo economico e finanziario che permetta - per quanto possibile - di coniugare il profitto con la necessaria solidarietà sociale: uno "sviluppo", cioè, di cui l'uomo-persona sia attore e non spettatore, tornando al centro degli scopi di ogni investimento.
Io condivido questa filosofia: è importante, anzi fondamentale, produrre e creare ricchezza. Ma è altresì fondamentale ridistribuirla in modo, il più possibile, equo (si pensi solo che la ricchezza media pro-capite, spesso, è la più elevata in Paesi ove il distacco tra ricchezza e povertà è, usando un termine blando, abissale ...).

Accanto a Banca Etica esiste un altro soggetto che formalmente è definibile come una banca etica, ma che ha come ragione sociale il nome di Cosis S.p.A.

COSIS - Compagnia Sviluppo Imprese Sociali S.p.A. - è la prima merchant bank etica operante in Italia che, attraverso strumenti finanziari dedicati, supporta l'avvio, lo sviluppo ed il consolidamento di progetti economicamente sostenibili, promossi dall'imprenditoria sociale. Si tratta di iniziative ad alta valenza sociale capaci di rispondere ai bisogni della cittadinanza, soprattutto la più debole e sola, ed al contempo di svolgere tali attività in forma imprenditoriale così da creare nuove opportunità di lavoro. Dal 1995 al 31 dicembre 2000 COSIS, come attività ordinaria, ha finanziato complessivamente 211 progetti - per un totale di 64,6 miliardi di lire - in alcuni dei molteplici settori di attività che vedono impegnate le imprese sociali. Assistenza domiciliare agli anziani o disabili, gestione di asili nido, coltivazione biologica, gestione di lavanderie industriali, ristorazione, turismo sociale sono solo alcuni esempi di progetti che hanno beneficiato del prestito da parte di COSIS.