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"Beato te se guardi negli occhi il fratello e non il colore della sua pelle"
Alcune
domeniche fa, durante la messa del fanciullo, i ragazzi hanno distribuito,
alla fine della celebrazione eucaristica, alcuni bigliettini, che
riportavano una beatitudine. Sul mio vi
era scritto: “Beato te se chiami l’altro <<fratello>> anche
quando non sa esserlo. Beato te se lotti per la Pace. Beato te se guardi
negli occhi il fratello e non il colore della sua
Sinceramente,
avrei voluto che questa frase fosse riportata su ogni foglio, affinchè
rimanesse impressa nella mente di ognuno di noi. Gli
studi universitari, mi hanno accostata più volte alla “diversità”, e
mi sono resa conto che, nonostante fossimo nel 2003, questo è un problema
che purtroppo continua a far sentire il suo peso. E’ assurdo dirlo, ma
ho avuto modo di toccar con mano, che nella nostra società c’è chi si
ferma all’apparenza, al colore della pelle, e non si sforza minimamente
di accostarsi agli altri esseri umani per conoscere la loro cultura, le
loro tradizioni… Sin
da bambina (avendo vissuto per un po’ di anni all’estero) mi sono
ritrovata circondata da persone che provenivano da ogni parte del mondo:
brasiliani, cinesi, australiani, libici, inglesi, senegalesi. Ho
instaurato con loro un rapporto di amicizia e con alcuni mi sento
tutt’ora. E’ proprio grazie a questa esperienza che vi posso
assicurare che nel momento in cui ho la possibilità di conoscere gente
nuova per me è una vera gioia…non mi tiro mai indietro né tanto meno
faccio una selezione in base al colore della pelle, alla religione, alla
cultura o provenienza. La cosa più bella è conoscersi, imparare cose
nuove. Se
noi continuiamo a rimanere chiusi nel nostro mondo con i paraocchi,
isolati da tutto ciò che ci circonda non ci arricchiremo MAI!!! In
Italia c’è tanta gente, di tutti i tipi, di tutte le razze (ho usato
questo termine anche se non è corretto utilizzarlo in quanto esiste solo
una razza: la “razza umana”). Sono pochi i paesi che hanno tale
ricchezza, eppure tutto ciò rimane sommerso, solo noi possiamo farlo
emergere! Possiamo
trovarci davanti chiunque, un francese, un americano, un cinese, nella
maggior parte dei casi ci dimostriamo disponibili e aperti nei loro
confronti, cosa che difficilmente accade nel momento in cui dobbiamo
aiutare un “Nero”, un “diverso”. Mi rendo conto di aver utilizzato
termini forti, ma se facciamo attenzione, siamo noi “Bianchi” a
classificare queste persone in questo modo. L’Africa
è stata perseguitata, spopolata, devastata, distrutta, intere zone del
continente oggi sono completamente deserte. Secoli di disprezzo,
umiliazioni, sofferenze che hanno impresso questo senso di inferiorità in
fondo ai cuori. Vi
chiederete perché, per quale motivo è accaduto tutto ciò?!? La
risposta è molto semplice: IL COLORE DELLA PELLE!!! L’antitesi
tra Bianco e Nero, antitesi nella quale il Bianco è ovviamente il
migliore, il superiore, il Bianco è più forte. Il bianco è il maestro,
il signore, il padrone indiscusso che Dio ha mandato per governare i Neri,
perché questi ultimi sono considerati incivili, incapaci di gestirsi da
soli, inferiori. Gesù
diceva: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.” In
questa frase non vi è scritto “Amatevi gli uni gli altri purchè
abbiate lo stesso colore di pelle o la stessa religione, lingua,
cultura…”. Sono inclusi tutti gli esseri umani, senza alcuna
distinzione: Bianchi, Neri, malati, prostitute, poveri, affamati,
diseredati… Noi
Cristiani, dunque, dobbiamo essere segno di speranza, tenerezza…Questa
gente non deve essere abbandonata a se stessa, disprezzata, messa ai
margini estremi della società…L’impegno deve andare al di là del
colore della pelle, dell’appartenenza a una cultura, dobbiamo essere
“Testimoni del Regno di Dio.” Ognuno di noi nel suo piccolo ha le
potenzialità per cambiare…ha questa forza dentro di se, è la forza
dell’Amore!!! Tutti possono fare qualcosa di eccezionale anche con un
minimo contributo. E’ compito di ognuno di noi muoversi. Dobbiamo far
nascere qualcosa di radicalmente nuovo: una COSCIENZA NUOVA!
Anna Chiara Coppola |