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Ruanda: 10 anni fa il terribile genocidio Per
noi il 7 Aprile è un giorno come tanti, ma per il popolo ruandese questa
data rappresenta qualcosa di tragico e doloroso da ricordare. Proprio
oggi, infatti, l’intero paese si è fermato per 10 minuti, uno per ogni
anno trascorso dal 7 Aprile 1994, quando ebbe inizio il massacro.
La tragedia in seguito
alla caduta (6 Aprile 1994) dell’aereo su cui viaggiavano i presidenti
di due stati africani: Ruanda e Burundi.
Il genocidio fu
compiuto dagli Hutu ai danni della minoranza dei Tutsi (venivano chiamati
“scarafaggi”, quindi in quanto insetti potevano, anzi dovevano essere
schiacciati) e degli Hutu moderati. Vennero uccisi circa 800 mila uomini e
tutto ciò fu scatenato perché gli Hutu accusarono i Tutsi di attentato.
Durante i 100 giorni di genocidio migliaia furono i bambini uccisi, ma
moltissimi rimasero anche orfani, e proprio questi ultimi, circa 10.000
tutti di età compresa tra i nove e i dieci anni, vengono oggi indicati
come “i figli del cattivo ricordo”.
Durante quei terribili
giorni numerosissime furono anche le violenze e gli stupri che le donne
subirono, ma la cosa più sconvolgente è che quasi tutti gli stupratori
erano affetti dal virus dell’HIV e quindi stuprare una donna significava
condannarla a morte.
Purtroppo, tutto ciò
spesso viene taciuto, non solo dai mass media, ma anche nelle pagine dei
testi di storia gli episodi di stermini di massa che si studiano e si
ricordano sono quelli che riguardano i campi di concentramento della
Germania nazista.
Credo, quindi, che sia
giusto guardarci un po’ attorno e cercare di conoscere tutte le crudeltà
e le violenze che paesi come il Ruanda, ma anche Sudafrica, Congo, Nigeria
e tanti altri stati africani hanno subito nel corso dei secoli, e di cui
nessuno ne parla.
Tutti coloro che sono
morti in seguito alla colonizzazione erano e sono nostri “fratelli”.
Quindi, in questa giornata di commemorazione fermiamoci anche noi per
dieci minuti e pensiamo a tutte le vittime di questo tragico massacro, e
che nonostante fosse accaduto a migliaia di chilometri da noi, comunque fa
parte della nostra storia. Coppola
Anna Chiara
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