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mondo giovani

 

 

13 febbraio 2004 - by Nadia Lillo

 

 Amicizia

 

Ricordati sempre di coloro che significano qualcosa per te, di coloro che toccano la tua vita in un modo o nell'altro, di coloro che ti fanno sorridere quando veramente ne hai bisogno, di coloro che ti fanno vedere il lato bello delle cose quando sei proprio giù, di coloro cui vuoi far sapere che apprezzi la loro amicizia.

Io penso che in una vera amicizia non si debba avere paura di dirsi le opinioni più diverse, anche se queste non sono sempre piacevoli

Secondo me, due amici devono essere sempre sinceri, non si devono nascondere nulla e devono aiutarsi nel momento del bisogno.

L'amicizia merita troppo rispetto per distruggerla a causa di futili motivi.

Ci sono momenti della vita in cui la nostra sensibilità è così accentuata da non permetterci una corretta visione degli accadimenti che ci circondano. Una ipersensibilità ci rende vulnerabili e il ripetersi di eventi che non ci piacciono o ci rendono infelici ci regala una forte angoscia: siamo tentati di valutare la nostra vita con una selezione accurata che unisce delusioni, perdite, ingiustizie, lutti concreti e psicologici. In quel momento la vita mostra il volto rovesciato e noi possiamo affondare pensando che nessuno dei più fortunati può capire il nostro stato d'animo. Ed è vero perché non possiamo mai aderire così profondamente alla vita di una persona, da donare la sensazione esatta di un uguale destino.

Anche se decidessimo di morire con un altro non potremmo mai possedere la sua testa e il suo cuore, partecipare alla sua solitudine. Quando stiamo molto male ciò che possiamo fare è permettere agli altri di stare dentro il nostro cerchio affettivo in modo che coloro che accedono allo spazio possano compiere i loro gesti di amicizia: consolare, distrarre, capire in parte, assumere una responsabilità fisica o morale. 

L'ospite del cerchio degli affetti deve essere consapevole che resta fuori dal piccolo nocciolo della disperazione soggettiva e può, attraverso questa consapevolezza, testimoniare che è disposto a dare la sua energia, a riconoscere che l' altro in quel momento è in prima linea e capisce la vastità del suo malessere e la ragione oggettiva del suo dolore, proprio attraverso la linea di confine che lo separa dagli altri. Amare è un compito importante che richiede una continua elaborazione: lo vediamo nel seguire la crescita dei figli, nell'accettare le trasformazioni nel rapporto di coppia, nel modificare ruoli e compiti col passare degli anni.

Nell'amicizia, amare vuol dire anche aspettare dietro una porta, arrabbiarsi ed avere pazienza, chiedere conto e chiedere scusa, pensando che nell'amicizia si esplica un sentimento scisso da compiti sociali e da regolamenti legali. L'amicizia racconta il nostro voler bene gratuito nato dall'intuizione profonda del riconoscersi e dalla rinnovata decisione di non perdersi.

Nadia Lillo