Mazzette all’impiegato e il vitalizio è servito

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VEGLIE – Una mazzetta per sbloccare la pratica di accompagnamento in favore di un’anziana di Trepuzzi. Soldi – 300 euro – consegnati al dipendente direttamente sul posto di lavoro dal genero della donna, nel frattempo deceduta. Un 58enne di Veglie, al tempo impiegato presso la commissione medica dell’Asl di Galatina, è indagato con l’accusa di induzione alla corruzione.

Il suo nome compare nell’avviso di conclusione delle indagini notificato nelle scorse ore dal sostituto procuratore Paola Guglielmi. Le indagini, affidate alla pg della Polizia di Stato, guidata dal vice questore aggiunto Antonio De Carlo, sono state messe in moto dalla denuncia presentata dal dirigente del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Giovanni De Filippis a cui era arrivata all’orecchio più di qualche raccolto più di qualche confidenza.
Nonostante il verbale fosse già completo, c’erano dei ritardi nella consegna. La pratica di accompagnamento con cui veniva richiesto il riconoscimento della legge 104/1992 (l’invalidità per handicap) non veniva sbloccata dall’impiegato, fino quando la donna non ha deciso di assecondare la richiesta. Si è così rivolta al genero, che tra l’altro gestisce le pulizie all’interno della struttura sanitaria, e sempre sul posto di lavoro è stata effettuata la consegna: 300 euro sigillati in una busta. Dopo due giorni la pratica sarebbe stata inviata. Il verbale, infatti, è arrivato a casa dell’anziana. Nel corso delle indagini il genero dell’anziana è stato ascoltato dagli inquirenti ed ha confermato di aver consegnato i soldi richiesti nelle mani dell’impiegato. Il 58enne ha ora venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogato o per produrre memorie difensive prima che il pubblico ministero formalizzi la richiesta di rinvio a giudizio.

Francesco Oliva
(Tratto da lagazzettadelmezzogiorno.it del 25-10-2014)

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