Nel cuore di Veglie è sopravvissuto alla modernità un piccolo palmento, ricavato in un seminterrato con volta a botte di precedente costruzione. E’ composto da due vasche per la pigiatura dell’uva, tre cisterne, e due serbatoi ricavati sotto un’altra piccola volta. La spremitura finale avveniva con un torchio a forza di braccia. E’ conservato anche lo scivolo con cui si scaricava l’uva dal carro, o camion, direttamente nella vasca. Un luogo angusto, poco illuminato e poco areato, dove le condizioni di lavoro sono ormai inammissibili per i nostri tempi. Attivo sino alla seconda metà del secolo scorso, quando anche a Veglie nel 1957 ci furono disordini legati alla cosiddetta “rivolta dell’uva”. E’ davvero un gioiello di
archeologia industriale, forse l’ultimo rimasto in paese. Sarebbe interessante l’acquisizione da parte del Comune di Veglie, al fine di destinarlo a piccolo museo del vino, come testimonianza della fatica dell’uomo.
Veglie, 25/11/2015
Dott. Fabio Coppola