Sindaco, hai poche idee, ma confuse!

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Un comunicato con: 10.086 caratteri, 1.522 parole, 112 righe, 21 paragrafi, 4 pagine, 28 giorni di meditata riflessione per una risposta di alto argomentare, da parte di un professionista che trascura la sua brillante carriera per gestire la cosa pubblica con dura mano ferma sulla maggioranza, abili proposte strategiche e ampio consenso popolare.

È toccato ai cittadini vegliesi questo dono della Provvidenza e loro, distratti, non se ne sono ancora accorti. Mentre dalle pagine del web le opposizioni “schiamazzano”,  “perché è costume, in Italia, tirare acqua al proprio mulino per travisamento delle realtà e per fornire (dis)informazioni ai cittadini”. Da parte sua, un creativo nell’arte della confutazione, come il dott. Paladini, non accetta critiche, tantomeno al bilancio, poiché “il bilancio approvato è il frutto di un lavoro certosino, puntuale e preciso che si è realizzato tenendo innanzitutto presente le reali disponibilità economiche, le possibili (e non immaginifiche) forme di finanziamento, le stringenti normative in materia e, soprattutto, la cruda realtà dello stato dell’Ente”.

La narrazione difensiva continua con: effluvi di contenuti burocratici, prosa forense, aggettivazione  ricercata, sovrabbondanza avverbiale, ricorso alla subordinazione, stile tardo barocco, uso eccessivo dell’io. Ma, al di là dei contenuti della dotta e verbosa

esposizione difensiva, un’idea da realizzare a Veglie, durante il suo mandato, il Sindaco ce l’ha? Sarebbe disponibile a sintetizzarla in un unico periodo, per smentire i nostri dubbi? Nel frattempo, sarebbe molto chiedergli di provvedere a far tenere puliti gli spazi adiacenti i cassonetti resi indecenti dai nostri concittadini? Se provvedesse a tali necessità, farebbe riacquistare senso alla politica e il paese gliene potrebbe essere grato.

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