Appunti di STORIA DEL SALENTO – 3^ PUNTATA di Marco Pio Patera

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Appunti di STORIA DEL SALENTO – Il Salento e i Romani

 

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L’anfiteatro romano di Lecce.

 

 Introduzione

Cari lettori e lettrici di Controvoci, oggi v’invito a leggere la terza puntata di una serie sulla storia del Salento dalle origini ai giorni nostri.

In questa puntata parleremo della sconfitta dei Greci tarantini, delle sue conseguenze e dell’importanza commerciale e marittima del Salento durante l’età romana.

Una civiltà che ha lasciato a noi molte testimonianze davvero uniche e affascinanti, come teatri e anfiteatri.

Parleremo inoltre dei personaggi che, in questo periodo, hanno modificato il nostro territorio.

Con questa breve presentazione auguro a tutti voi una buona lettura!

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3. Il Salento e i Romani.

Dopo la strage di Carbina (Carovigno), compiuta dai soldati tarantini nei confronti dei Messapi, alcune città della Puglia settentrionale chiesero aiuto alla Roma repubblicana, che in quel periodo stava conquistando l’Italia ed estendendo i suoi confini, poiché i Sanniti (popolo che viveva tra l’attuale Campania e il Molise) continuavano ad attaccare il Nord della Puglia distruggendo villaggi e casali e saccheggiando tutto ciò che si trovava attorno.

Del resto i Sanniti, popolo di origini italiche, erano molto legati alla guerra.

In questo periodo, era in corso la seconda guerra sannitica, una delle tre sanguinose guerre tra Roma e i Sanniti per l’egemonia tra Campania e il Molise.

Quando i Romani seppero della richiesta, accettarono subito poiché erano spinti dalla fame di conquista che c’era nei loro cuori.

Per questo, l’esercito romano iniziò a marciare sulla Puglia sbaragliando i Sanniti e fondando nel 314 a.C. nuovi centri abitati.

Dopo aver conquistato la Puglia settentrionale, i Romani ne approfittarono per marciare e conquistare Taranto, in declino, e il Salento.

Allora, le autorità politiche e militari di Taranto si allearono con Pirro, Re dell’Epiro e Tiranno di Siracusa e perfino con i Messapi che da sempre erano stati loro nemici.

 

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Battaglia tra i romani e l’esercito tarantino comandato da Pirro.

 

Pirro, i Messapi e le poche forze militari tarantine dopo aver avuto dei successi militari e aver sconfitto i Romani ad Eraclea (attuale Policoro, in Basilicata) e Ascolum (attuale Ascoli Satriano, in Puglia), furono gravemente sconfitti a Maleventum (o Beneventum, l’attuale Benevento, in Campania).

Questa guerra in latino fu chiamata il bellum sallentinum.

I Romani conquistarono il Salento e Taranto fu ribattezzata Tarentum.

Dopo la conquista romana del Salento, il nostro territorio fu ricoperto da ville degli aristocratici romani, campi ben coltivati e diverse tenute appartenenti alla classe sociale romana più agiata: i patrizi.

Il Salento era una terra importante per i romani anche perché si produceva l’olio e il vino, due alimenti principali del cibo romano.

I due prodotti erano trasportati a Roma attraverso anfore di terracotta.

In ogni paese, i romani, istituirono un municipio governato da quattro magistrati.

Poco dopo iniziarono le guerre puniche tra i romani e i cartaginesi (popolo che viveva a Cartagine, nell’attuale Tunisia) sul dominio nel Mediterraneo.

Nella Battaglia di Canne (vicino Brindisi), tra Annibale e i Romani (vinta dai cartaginesi di Annibale) buona parte dei tarantini appoggiarono i cartaginesi.

Infatti, dopo la battaglia, i romani uccisero chi aveva appoggiato i cartaginesi.

Alla seconda guerra punica partecipò, con l’incarico di soldato di fanteria, anche un leccese: Quinto Ennio.

Quinto Ennio nacque a Rudiae da una famiglia di origini messapiche.

Infatti, Quinto Ennio si è dichiarato romano ma anche messapico.

 

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Il poeta latino Quinto Ennio.

 

Partecipò alla seconda guerra punica, dove conobbe Marco Porcio Catone, detto “Catone il Censore” e Scipione l’Africano, l’eroe delle guerre puniche.

Quinto Ennio da sempre è considerato uno dei padri della letteratura latina.

Per questo scrisse gli Annales, in altre parole la storia di Roma anno dopo anno, esaminando ogni minimo particolare e un libro per esaltare le imprese eroiche di Scipione l’Africano, generale romano.

Dopo la vittoria romana ottenuta a Zama nel 202 a.C., i Romani, nel Salento, tolsero ai contadini le campagne, affidandole ai nobili.

Successivamente, i politici romani Tiberio e Gaio Gracco detti i “fratelli Gracchi” restituirono ai contadini del Salento le terre che altri politici avevano dato ai nobili.

Questo processo è detto la “centuriazione dei Gracchi”, avvenne intorno al 130 a.C. a seguito di una legge agraria dei Gracchi, ed è ancora visibile nelle campagne salentine.

 

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I politici romani Gaio e Sempronio Gracco.

 

Con la nomina a imperatore di Ottaviano Augusto, finisce l’epoca repubblicana e inizia l’epoca imperiale.

Nel Salento romano visse anche un uomo chiamato Publio che tutti noi conosciamo come Sant’Oronzo.

Oronzo nacque a Rudiae nel 22 d.C. con il nome pagano di Publio.

Secondo la leggenda Publio si sarebbe convertito al cristianesimo ascoltando la predicazione di Giusto da Corinto, discepolo di Pietro.

Per la sua fama, fu nominato primo Vescovo di Lecce, ma nel 68 d.C. Oronzo fu processato, giustiziato e condannato a morte dai Romani poiché era cristiano.

La sua esecuzione avvenne tramite decapitazione. Tempo dopo fu nominato santo e patrono di Lecce.

 

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Sant’Oronzo, patrono di Lecce.

 

Con l’Impero Romano, il Salento diventa un territorio importantissimo perché dal porto di Brindisium, l’attuale Brindisi, si prendevano le navi per raggiungere la Grecia e l’Oriente.

Infatti, Brindisi era soprannominata la “Porta d’Oriente”.

Per questo, i Romani costruirono la Via Appia, in altre parole il percorso acciottolato che da Roma portava a Brindisi.

In questa città, infatti, ci sono i resti delle colonne romane, realizzate per indicare la fine della Via Appia.

 

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I resti delle colonne romane a Brindisi.

 

Ma, all’epoca dell’impero di Traiano, ci si accorse che nella zona di Benevento vi erano delle colline difficili da percorrere con la carrozza.

Per questo si costruì la Via Traiana Salentina che da Benevento percorreva tutto il Salento.

I Romani erano esperti nella costruzione di strade ma anche esperti nella costruzione di anfiteatri.

A Lecce possiamo osservare l’anfiteatro romano, dove all’interno anticamente si svolgevano le lotte tra leoni, tigri, e gladiatori.

Inoltre, in quest’anfiteatro, possiamo osservare delle rappresentazioni in pietra che raffigurano gladiatori e leoni che combattono tra di loro.

Sempre a Lecce possiamo osservare un teatro romano costruito in età augustea e scoperto inaspettatamente intorno al 1920.

 

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Il teatro romano a Lecce.

 

Secoli dopo, nel 395 d.C., alla morte dell’imperatore Teodosio, il vasto impero romano fu diviso in Impero Romano d’Occidente con capitale Ravenna e Impero Romano d’Oriente con capitale Bisanzio o Costantinopoli.

I due imperi vengono assegnati rispettivamente ai figli di Teodosio: Onorio e Arcadio. Per l’impero d’Occidente iniziò un periodo di declino economico e iniziarono le invasioni barbariche mentre per l’Impero d’Oriente o Bizantino iniziò un periodo di prosperità economica, politica e culturale.

Ma di questo parleremo nella quarta puntata che riguarderà i primi secoli del Medioevo e dell’egemonia bizantina nel Salento.

Detto questo, carissimi concittadini vegliesi e salentini, vi faccio i miei più sinceri auguri di Buon Anno Nuovo!!

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