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Viaggi
solidali Dormire presso le famiglie locali, assistere a una lezione a scuola, portare il proprio contributo concreto, affinché il turismo per i popoli del Sud sia davvero una risorsa e non una croce Non sono viaggi adatti a tutti. Perché non sono delle banali vacanze. Chi decide di partire per un cosiddetto viaggio solidale, lo fa per vivere un'esperienza che si porterà dietro davvero al ritorno e che lascia qualcosa di concreto ai popoli dei Paesi visitati - retorica e buonismo a parte. Ma, è bene chiarirlo da subito, una scelta di questo tipo ha un suo prezzo, in termini di capacità di adattamento e spirito di cooperazione con cui ci si rapporta con le altre culture.Contemperare le esigenze del viaggiatore con quelle dei popoli e dei Paesi visitati: è questo l'obiettivo di un viaggio solidale, adatto a chi vive la vacanza come percorso di conoscenza e confronto. A curare il progetto di una vacanza così concepita, in prima linea da qualche anno il circolo "CtaVolontari per lo Sviluppo" cui aderiscono diverse Ong. Tanto per cominciare, bisogna chiarire che quelli proposti da Viaggisolidali.it sono percorsi organizzati seguendo i principi base del turismo responsabile, secondo quanto espresso nella carta dell'Associazione Italiana Turismo Responsabile (vedi box a lato). Dimenticatevi i comfort delle vacanze di lusso nei Paesi esotici. Nessun grande albergo di qualche catena internazionale che garantisce standard occidentali per le soste notturne. Nessun ristorante con piscina. Niente di tutto questo: si privilegia la scelta di corrispondenti locali e fornitori di servizi che garantiscano un ritorno economico destinato alla comunità residente. In particolare, la prima scelta si rivolge a piccole pensioni a gestione familiare. Oppure, durante la visita ai progetti, si è ospiti nelle sedi delle Ong e in alcuni casi anche presso famiglie locali. Ciò consente di partecipare attivamente scegliendo di condividere la quotidianità degli abitanti del Paese visitato, magari assistendo anche a una lezione in una piccola scuola o a una festa locale. Senegal, Ghana, Mali, Tanzania, Zambia, ma anche Cuba, Guatemala o Marocco: sono solo alcune delle destinazioni tra cui è possibile scegliere un viaggio di questo tipo, per due o tre settimane, con prezzi non molto diversi da quelli di una qualunque altra vacanza. Affinché una parte della quota del viaggio vada concretamente a beneficio dei popoli bisognosi, si definisce a priori una cifra di 52 euro per ogni partecipante, una sorta di "quota di solidarietà", che verrà spesa per i diversi progetti di cooperazione visitati durante il viaggio e seguiti dalle Ong. di Antonella Laudonia tratto da news2000
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